Torna la truffa dell’anello, è allerta
10 raggiri da cui stare alla larga - Video

Bergamo, torna l’allerta per la «truffa dell’anello». Sconosciuti fanno credere alle vittime di aver trovato un anello di valore in strada e lo «regalano» chiedendo un compenso.

Questo tipo di raggiro, noto in diverse città italiane ed estere, si ripresenta di tanto in tanto anche a Bergamo. L’allerta è tornata dopo un episodio sospetto – fortunatamente fallito – segnalato lunedì 23 novembre sul gruppo Facebook «Sei di Bergamo se...», attraverso il quale ogni giorno oltre 14 mila persone postano e commentano notizie dal territorio. Ma come funziona questa truffa? Tutto avviene in strada: ci si trova davanti uno sconosciuto che raccoglie da terra un anello (o una catenina, ma sempre e comunque una «patacca») e si avvicina dicendo: «Ho trovato questo anello, è tuo?».

Alla risposta negativa della vittima, il truffatore propone l’affare: «È di valore, ma io non posso tenerlo, te lo regalo». Se la vittima accetta, arriva subito la richiesta di una mancia, pochi euro nel migliore dei casi, 50-100 euro nei peggiori. Nelle versioni più elaborate della truffa interviene anche un complice che si finge esperto gioielliere per garantire che l’anello ha un valore notevole e che il compenso deve essere adeguato. A cadere più spesso vittime di questo raggiro sono i turisti stranieri, disorientati quando arrivano in città di cui non conoscono gli usi e la lingua.

Attenzione, dunque, se si ricevono proposte di regali o «affari» per strada. Ma non è l’unico raggiro in cui si può incappare. Ecco le 10 truffe più diffuse, in strada e sul web, segnalate anche a Bergamo negli ultimi anni.

1 - Ti ricordi di me? Una delle truffe più diffuse, che a Bergamo ha colpito molti anziani negli ultimi anni, è quella del finto amico di famiglia o parente. Lo sconosciuto (o sconosciuta) avvicina la vittima per strada e riesce a conquistare la sua fiducia, magari facendo i nomi di figli e nipoti. A questo punto esistono due varianti del raggiro: nella prima il truffatore si fa accompagnare a casa, dove con una scusa qualsiasi chiederà di poter andare in bagno o di avere un bicchiere d’acqua, a quel punto ne approfitterà per rovistare nei cassetti in cerca di soldi o preziosi; nella seconda il malvivente consegna un oggetto (in genere di scarso valore) alla vittima, dicendo di aver preso accordi con un parente per la consegna, e chiede di anticipare il denaro.

2 - Mi hai rotto lo specchietto. Diffusissima la truffa dello specchietto. Mentre si è alla guida dell’auto si sente un rumore sulla carrozzeria: un automobilista si avvicina e, mostrando lo specchietto della sua auto rotto, chiede un risarcimento. In realtà lo specchietto era già rotto e il rumore sulla carrozzeria era un trucco per rendere più credibile la scena dell’urto. In molti ci sono cascati anche a Bergamo. Soluzione? Quando ci si trova in una situazione del genere bisogna prendere tempo, avvisando lo sconosciuto che si desidera fare la constatazione amichevole o avvertire le forze dell’ordine per chiarire l’accaduto: se è un malintenzionato troverà una scusa per allontanarsi.

3 - Una firma e via. Uno sconosciuto ci ferma per strada e chiede di poterci intervistare, rispondendo ad alcune domande sui propri gusti e abitudini. Alla fine chiede di firmare un modulo per testimoniare che l’intervista è avvenuta realmente, ma si tratta spesso di un contratto di vendita di servizi a pagamento.

4 - Finti carabinieri, tecnici del gas e bancari. Altra tecnica di raggiro molto diffusa è quella di spacciarsi per un carabinieri, vigili, poliziotti, oppure tecnici del gas o impiegati di banca. Con questo trucco i truffatori riescono a entrare in casa della vittima per svolgere vari tipi di «controlli»: per esempio, chiedono di controllare le banconote presenti in casa per verificare se sono autentiche; oppure di verificare la pensione, la bolletta del gas o della luce: tutte scuse per farsi consegnare soldi o, approfittando di una distrazione, per prenderli direttamente da cassetti e portafogli in casa.

#truffe #anzianiParliamo oggi dell’ennesima truffa ad un'anziana signora di Torino. La vittima, novantenne, è stata...

Posted by Agente LISA on Lunedì 23 febbraio 2015

5 - Nel parcheggio del market. Numerose le truffe anche nei parcheggi dei supermercati, soprattutto ai danni di donne che lasciano la borsa sul sedile dell’auto mentre caricano la spesa. Tra le varianti più diffuse, quella delle monetine per terra. Mentre la vittima carica la spesa in auto, uno sconosciuto le passa accanto e lascia cadere una manciata di monetine: in molti, istintivamente, si chinano per aiutarlo a raccogliere i soldi ed è proprio in quel momento che un complice apre la portiera e ruba la borsa dal sedile. Ecco un video girato dalla polizia in cui si vede questo tipo di truffa.

#Video Una vecchia #truffa al supermercato, ma comunque sempre attuale. Fate sempre molta attenzione agli sconosciuti.Il video che vi mostro è di qualche anno fa e i malfattori furono arrestati. Accadeva in un supermercato in una zona periferica di #Roma. Ma oggi lo voglio riproporre perché mi sono arrivate alcune segnalazioni che il fatto è stato ripetuto in modo molto simile.Quindi con l'occasione voglio raccomandarvi sempre di fare molta attenzione a chi si avvicina con una scusa qualunque, specialmente se vi chiede di allontanarvi dalla macchina e lasciare incustodite le vostre cose.In questo caso gli arrestati truffavano donne e anziani lasciando cadere un oggetto davanti alla macchina della vittima e la obbligavano a scendere. Questa, distratta, non si accorgeva che un complice entrava nell'autovettura per rubare tutto il possibile.Perciò, come spesso ripeto, occhi sempre aperti!

Posted by Agente LISA on Lunedì 5 ottobre 2015

6 - C’è un’email per te (dalla banca o dalla società energetica). Un classico delle truffe su internet, per chi ha un conto on line, è la finta email della banca o delle Poste che chiede di «sbloccare» il proprio conto inserendo codici segreti di accesso. Le email contengono quasi sempre un link che porta a una pagina web del tutto simile a quella dell’istituto: lì viene chiesto di compilare un questionario o un modulo, inserendo i propri codici di accesso. Ovviamente è una trappola per carpire informazioni riservate ai correntisti. In questi casi conviene cestinare il messaggio e, per qualsiasi dubbio, telefonare alla propria banca per chiedere informazioni.

7 - Truffe sullo smartphone. Attenti a scaricare le applicazioni sul telefonino senza prestare attenzione alle condizioni e alla fonte. Queste app possono infatti contenere dei malware che accedono alle nostre informazioni personali o, peggio, che collegano a servizi a pagamento. Particolarmente a rischio il periodo natalizio, quando si moltiplicano le app che offrono sfondi o canzoni natalizie.

8 - Falsa beneficenza. Sul web non mancano persone senza scrupoli che, con la scusa della beneficenza, spillano soldi agli utenti. Soprattutto durante le festività natalizie, può capitare di ricevere email o di essere contattati sui social network da persone che chiedono di fare una donazione per un ente benefico. Verificate sempre la provenienza della richiesta, se l’ente benefico esiste e se in genere utilizza posta e social network per chiedere soldi.

9 - L’amico in aeroporto che chiede aiuto via Facebook. È capitato a tantissimi di ricevere un’email o un messaggio su Facebook da un proprio amico, che scrive più o meno così: «Sono in viaggio in Africa, mi hanno rubato i soldi e sono bloccato in aeroporto. Puoi prestarmi dei soldi? Te li restituisco appena rientro». Segue codice iban per il versamento. Quasi sempre si tratta di qualcuno che è riuscito a entrare nel profilo Facebook o nell’account di posta del vostro amico e che sta cercando di spillarvi soldi a nome suo. Quando capita, meglio telefonare all’amico o a un suo familiare e chiedere se è stato davvero lui ha inviare la richiesta di aiuto.

10 - Pubblicità trappola. Ormai sono moltissimi gli utenti che utilizzano internet per fare shopping e anche per comprare i regali di Natale. Sulla rete si moltiplicano i link a siti che offrono prodotti a prezzi bassissimi, fuori mercato, talmente fuori che dopo il pagamento non vengono inviati. Oppure falsi concorsi e tessere regalo che come unico obiettivo quello di scippare i dati personali delle vittime.

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