Pioltello, in treno in ricordo delle vittime
Mattarella: ora garantire la sicurezza

Il ricordo a Pioltello della tragedia ferroviaria di un anno fa in cui persero la vita tre donne. Il ministro Toninelli chiede scusa a nome dello Stato. «Sicurezza sia la priorità». I pendolari: chiediamo colpe e colpevoli.

Due mazzi di fiori a terra sul binario della stazione di Caravaggio e il ricordo composto dei sindaci, dei familiari delle vittime e dei pendolari bergamaschi della tragedia di Pioltello. Alle 6.15 di venerdì 25 gennaio, alla prime luci dell’alba, si ricorda il primo anniversario del deragliamento del treno 10452 che da Cremona portava il suo carico di studenti e lavoratori a Milano. Quella mattina di un anno fa, tre donne – Pierangela Tadini (impiegata di Caravaggio), Ida Maddalena Milanesi (medico di Caravaggio) e Alessandra Pirri – persero la vita in un viaggio che avrebbe dovuto assomigliare a qualunque altro viaggio pendolare, tra disagi e ritardi. Molte persone - 46 in tutto - rimasero ferite, anche gravemente, e alcune così profondamente scioccate da non poter viaggiare per molti mesi ancora.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare le vittime di Pioltello. «La sicurezza della rete di trasporti e l’efficienza del servizio costituiscono parte della qualità della vita, e della libertà stessa, della nostra comunità nazionale. Le garanzie sono affidate alle istituzioni pubbliche, agli organi di controllo e agli operatori, e non possono essere compresse o sacrificate in nome di altre priorità».

Presente anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che è salito sul 10452 con fermata straordinaria a Pioltello: il ministro ha chiesto scusa

per la tragedia che poteva essere evitata con un’adeguata manutenzione della tratta. «Chiedo scusa a nome dello Stato, ma bisogna fare di più, stiamo facendo di più». ha detto il ministro Toninelli a margine della commemorazione. «Mancava la manutenzione e su questa tratta - aggiunge Toninelli che ha raggiunto il luogo della tragedia in treno da Cremona, la stessa linea dell’incidente - ogni giorno circa 10mila persone vanno verso Milano per andare al lavoro».

«La più grande opera è la manutenzione ordinaria e straordinaria, altro che grandi opere» ha proseguito Toninelli. «Dai dati che mi dà Rfi si dice che l’Italia è ai primi posti in Europa per sicurezza, ma io me ne frego dei dati: non voglio più nessun morto», ha aggiunto Toninelli prima della commemorazione delle vittime dell’incidente avvenuto la mattina del 25 gennaio 2018 nella tratta del treno da Cremona a Milano Porta Garibaldi, che deragliò poco dopo essere uscito dalla stazione di Pioltello-Limito causando tre morti e 46 feriti.

Alle 7.05 la commemorazione a Pioltello, con il ministro Toninelli, ma anche il presidente della Regione Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e tanti sindaci della Bassa tra cui il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini e il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti. Era presente anche il prefetto di Milano Renato Saccone.

«Oggi è un giorno triste. Un giorno che non avremmo voluto commemorare. Un giorno - ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana - che ricorda un evento doloroso per chi, in quel 25 gennaio 2018, ha perso i suoi cari o è rimasto ferito. Il mio pensiero va immediatamente a Pierangela Tadini, Ida Maddalena Milanesi e Alessandra Pirri che quel maledetto giovedì di fine gennaio di un anno fa salirono, come ogni giorno, sul treno partito da Cremona alle 5.32 per andare al lavoro e non fecero mai più ritorno nelle loro case, dalle loro famiglie. Il mio abbraccio va, ancora, alle famiglie delle vittime e i tanti feriti di quel drammatico incidente».

«Simili tragedie - ha aggiunto -, lo dico con forza e a gran voce, non possono e non devono accadere mai più. È precisa responsabilità delle istituzioni tutte assicurare che i lavoratori, gli studenti, i cittadini possano spostarsi sul territorio in sicurezza. È, questa, la più grande libertà acquisita attraverso il progresso e alla modernizzazione dei nostri tempi. Una libertà a cui non possiamo rinunciare, ma che richiede impegno costante. Un impegno a investire risorse nelle infrastrutture del nostro Paese, per garantirne la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza. Fin dal mio insediamento ho lavorato e continuo a lavorare per questo con l’obiettivo di offrire agli oltre 800.000 pendolari lombardi un servizio migliore di quello che abbiamo trovato».

«Ai familiari delle vittime - ha concluso il presidente -, ai feriti e a tutti coloro che sono rimasti coinvolti, rinnovo il mio cordoglio e la vicinanza, mia, e di tutta Regione Lombardia».

«A un anno dall’incidente ferroviario di Pioltello, le donne e gli uomini di Rete Ferroviaria

Italiana rinnovano la propria vicinanza e il più sentito cordoglio ai familiari delle vittime e a quanti sono stati coinvolti nel tragico evento la mattina del 25 gennaio 2018 – scrive Rfi in un comunicato nel giorno dell’anniversario della tragedia –. Rfi conferma l’impegno per garantire, attraverso il proprio lavoro, i più elevati standard di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e migliorare costantemente l’esperienza di viaggio delle persone che usano quotidianamente il treno per i propri spostamenti».

«Sin dai primi momenti dopo l’incidente ci siamo attivati per mostrare la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e alle persone rimaste ferite e abbiamo fatto tutto quanto possibile per assicurare loro in breve tempo un sostegno concreto, definendo i dovuti indennizzi». «Altrettanto concreto è l’impegno che stiamo mettendo ogni giorno per migliorare il livello di servizio, la sua qualità e la sicurezza per i nostri viaggiatori». È quanto ha dichiarato Federica Santini, presidente di Trenord, presente con l’amministratore delegato Marco Piuri alla cerimonia di commemorazione dell’incidente di Pioltello. «In questa giornata di ricordo, siamo qui per esprimere la vicinanza di Trenord e di tutti i lavoratori alle persone che sono state coinvolte nell’incidente», ha sottolineato la manager della società ferroviaria, controllata al 50% ciascuna da Fnm, holding della Regione Lombardia quotata in Borsa, e da Ferrovie dello Stato.

In questo primo anniversario Comitati dei pendolari, associazioni e rappresentanti dei viaggiatori della Lombardia si sono uniti al viaggio commemorativo insieme alle istituzioni locali e ai viaggiatori sullo stesso treno, il 10452, che ha effettuato anche una fermata straordinaria a Pioltello. «In questo giorno vogliamo ricordare ed evitare - ha detto la rappresentanza dei pendolari -: vogliamo ricordare una tragedia assurda e le 300 persone che viaggiavano sul treno deragliato per andare al lavoro e all’università e che al lavoro e all’università non sono mai arrivate. Vogliamo ricordare Ida, Giuseppina e Pierangela che non possono essere più qui oggi per ricordare cosa hanno provato dal punto zero allo schianto del treno. In una società dalla memoria breve per noi quel momento è un eterno presente. Per noi viaggiatori della Cremona-Treviglio-Romano ma anche delle altre linee lombarde. Per noi sono venute a mancare due certezze: la possibilità di viaggiare su treni sicuri e la certezza della nostra incolumità nel viaggiare su quella che dovrebbe essere la linea lombarda, la locomotiva d’Italia. Dimenticare è impossibile, ricordare è obbligatorio».

«Vogliamo evitare che succeda ancora – ha proseguito la rappresentante dei viaggiatori –: la nostra voce sarà sempre alta e ferma per assicurare la salvaguardia delle nostre vite e la qualità del servizio ai pendolari. Ma abbiamo bisogno delle istituzioni - Ministro e presidente di Regione in primis -, dei sindaci che tengano alto il servizio pubblico, senza fare sconto all’operato delle aziende, Trenord e Rfi. Chiediamo colpe e colpevoli per gli 800 mila viaggiatori del trasporto pubblico su ferro della Lombardia».

Ma ovviamente non tutti gli 800 mila viaggiatori lombardi hanno potuto essere fisicamente sul treno: per questo comitati e associazioni dei pendolari hanno creato un badge grafico da utilizzare sui propri social, come immagine di profilo per la giornata, oppure da stampare e appuntare alla propria giacca o da mostrare al capotreno durante il controllo abbonamenti e biglietti. Hanno inoltre creato un «motivo» da applicare alla propria fotografia di profilo Facebook, che può essere trovato effettuando una ricerca con l’hashtag #intrenoconnoi.

Intanto prosegue l’iter giudiziario della terribile tragedia ferroviaria. La consulenza finale sul deragliamento del treno pendolari a Pioltello del 25 gennaio dell’anno scorso è stata depositata nella sua interezza in Procura a Milano già da qualche settimana. «Stiamo “limando” gli ultimi dettagli, ma ormai per l’avviso di chiusura delle indagini (l’atto che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, ndr) è questione di giorni», ha dichiarato a L’Eco il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, che assieme ai sostituti Maura Ripamonti e Leonardo Lesti ha gestito la delicata e complessa indagine sul più grave disastro ferroviario mai avvenuto in Lombardia.

Con la chiusura delle indagini la Procura giocherà finalmente a carte scoperte, svelando le cause dell’incidente ed individuando i responsabili. Peraltro, le prime relazioni tecniche depositate nel dicembre scorso dagli esperti nominati dalla Procura di Milano per accertare perché un anno fa si è staccato un pezzo di rotaia di 23 centimetri sono arrivate alla conclusione che si era subito intuita nei primi momenti successivi al disastro. A causare il deragliamento del regionale 10452 Cremona-Treviglio-Milano sarebbero state le cattive condizioni nelle quali si trovava il giunto nel cosiddetto «punto zero», oltre a problemi di usura e scarsa manutenzione su un tratto ferroviario di ben tre chilometri. Già nei mesi precedenti, era emerso dai cosiddetti «accertamenti irripetibili» alla presenza dei legali delle parti offese, che c’era un «buco» tra le due parti di rotaia, unite da un giunto in pessimo stato sotto al quale era stata messa una zeppa come soluzione «tampone».

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