«Con forza l’amore dei nonni
germoglia in ognuno di noi»

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Continuiamo a pubblicare parte delle lettere e dei messaggi che arrivano in redazione.

Una storia: Valentina e la quercia

Valentina, abbracciò il suo orsetto, prese la sua copertina, uscì di casa e andò a sedersi sotto la vecchia quercia che tanto piaceva al nonno. «Carissima quercia, oggi sono sola, mio nonno non ha potuto venire, non potrà più venire, ci ha lasciati!!!»

«Come - disse la quercia: cosa gli è successo?»

Valentina scoppiò a piangere; la quercia ascoltò il suo dolore e si lasciò bagnare dalle sue lacrime. «Il mio nonno è in cielo. Qualche giorno fa si sentiva molto stanco..., e ora non c’è più. Cara quercia mi sento molto sola e triste; ricordi quante belle giornate abbiamo passato in tua compagnia»

«Io sono qui Valentina, tanto è il tempo che sono qui. Ho visto tante storie passare, cambiare, emozionare, spaventare».

«Tu cara quercia sei sola?»

«No, ogni mio ramo è padre, madre, sorella, fratello, amico, cugino. Il vento e il temporale ne ha spezzato qualcuno, a volte l’ha fatto anche l’uomo. Ho pianto, ho pianto tanto; nessuno mi poteva ridare i miei rami, ma nel tempo piccoli germogli nascevano sulle mie ferite».

«Cara quercia, quanti anni hai?». La quercia sorrise: «Cara Valentina, gli anni non li conto più da tempo».

«Anche il nonno diceva così».

«Tuo nonno era saggio, gli anni non li contava più perché sapeva che avrebbe sempre vissuto in te. Sulle tue ferite, cara Valentina, con il tempo nasceranno splendidi germogli di sapere, responsabilità, rispetto, ascolto, amore. Credi a me, io sono qui da tanto, tanto tempo, ma lascio che ogni germoglio mi conosca».

Non possiamo impedire ad un germoglio di diventare un bellissimo fiore... ,se non lo calpestiamo! Questa storia è dedicata a tutti i nonni che ci hanno lasciato. Il loro amore germoglia con forza in ognuno di noi

Anna Cadei - Villongo

Tema: vacanze forzate

(...) Sinceramente un po’ mi dà noia restare tutto il giorno in casa, ma allo stesso tempo sono contenta perché posso passare più tempo con la mia famiglia. Certe volte divento triste perché dietro a casa mia c’è un parchetto dove ci vanno un sacco di persone, ma in questi giorni è deserto e non si sente volare una mosca a parte il cinguettio degli uccellini e l’abbaiare dei cani.

Spero che questa epidemia passi presto, perché ho molta voglia di tornare alla normalità: vedere i miei amici, fare una passeggiata... L’unico lato positivo di questa epidemia è la diminuzione dell’inquinamento.

Mi piace vedere anche come le persone tengano al nostro Stato: vedere le persone che cantano. Finalmente tutta l’Italia riunita senza fare distinzioni, perché questo periodo è difficile dato che dobbiamo combattere contro un nemico che non si vede, ma se seguiamo le regole e restiamo tutti uniti, anche se a distanza: ce la possiamo fare!
Giulia Callioni, classe 5° Mapello

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