La ricerca dei Riuniti
vince un bando Airc

C'è anche uno studio dell'Immunoematologia degli Ospedali Riuniti tra i 4 progetti vincitori del Bando nazionale «5xmille» indetto dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro (Airc), da tempo impegnata nella promozione della ricerca oncologica nel nostro Paese, attraverso il finanziamento delle attività di laboratori universitari, ospedali e istituti scientifici in tutta Italia.

I Riuniti sono l'unico ospedale non universitario e non classificato come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Ircss) ad avere vinto il bando di Airc, che comporta un finanziamento pari a un milione di euro all'anno, rinnovabile fino a 5 anni.

Il progetto dei Riuniti sarà coordinato da Anna Falanga, direttore della Immunoematologia, e coinvolgerà 22 ricercatori, suddivisi in 6 unità, al lavoro in altrettanti centri, con l'obiettivo di capire se alcuni marcatori associati ad un'eccessiva coagulazione del sangue possano essere predittivi della presenza di un cancro o di una prognosi sfavorevole di questa malattia.

«Esistono già numerosi studi che mettono in relazione la coagulazione al cancro, grazie ai quali sappiamo che i malati oncologici sono più soggetti a rischio di trombosi – spiega Anna Falanga -. Con questo progetto vogliamo capire se è vero anche il contrario, cioè se una eccessiva coagulazione possa influire sulla prognosi del tumore e facilitarne la diagnosi precoce».

Per raggiungere questi obiettivi, il progetto studierà migliaia di soggetti sani, donatori di sangue di Bergamo, e migliaia malati di tumore, arruolati in quattro strutture: Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Istituto Humanitas di Milano, Istituto San Filippo Neri di Roma e l'Oncologia dei Riuniti di Bergamo.

«Il riconoscimento di AIRC ci rende incredibilmente orgogliosi e soddisfatti – commenta Laura Chiappa, direttore sanitario degli Ospedali Riuniti –. Si tratta di un campo di frontiera, al confine tra oncologia ed ematologia e non è semplice far comprendere e accettare progetti che si discostano dalle linee di ricerca tradizionali. AIRC ha dimostrato una grande apertura alla novità con un investimento che per noi rappresenta la possibilità di portare avanti uno studio articolato, che si snoderà in un percorso entusiasmante e impegnativo».

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