Epatite C, prosegue lo screening gratuito per i soggetti a rischio

Sono coinvolti tutti i Ser.D. provinciali, a partire da quello di Bergamo, che conta 1.733 pazienti in carico. E che ora rivolge un appello anche a famigliari, caregivers e soggetti del Terzo settore: «Tutti i soggetti con tossicodipendenza si sottopongano ai test».

Prosegue lo screening gratuito contro l’infezione cronica da virus dell’epatite C per i soggetti con dipendenza da sostanze, tra le categorie a maggior rischio di contrarre l’infezione cronica da HCV. Il progetto SoS (Screening_on_Serd) punta a favorire la guarigione dei soggetti risultati positivi grazie ai nuovi farmaci antivirali. Sono coinvolti tutti i Ser.D. provinciali, a partire da quello di Bergamo, che conta 1.733 pazienti in carico. E che ora rivolge un appello anche a famigliari, caregivers e soggetti del Terzo settore: «Tutti i soggetti con tossicodipendenza si sottopongano ai test».

Per sottoporsi al test è sufficiente presentarsi con accesso diretto e senza prenotazione e senza alcuna impegnativa del medico. Il test di screening contro l’epatite C richiede pochi minuti e una goccia di sangue, che sarà prelevata dal dito dagli operatori del Ser.D. di via Borgo Palazzo, 130 negli orari di apertura dell’ambulatorio per la somministrazione delle terapie farmacologiche: il lunedì e il giovedì dalle 7 alle 13, il mercoledì dalle 11.30 alle 13, il martedì e venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 8 alle 12. È possibile telefonare alla segreteria, al numero 035.2676394 da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16.

Il progetto SoS (Screening_on_Serd) coinvolge i Ser.D. di tutta la provincia ed è stato organizzato da Improve con il supporto incondizionato di Gilead. L’obiettivo è quello di informare i consumatori di sostanze, notoriamente tra i soggetti a maggior rischio di essere portatori del virus, sull’importanza di sottoporsi allo screening per l’epatite C. In caso di test positivo, il paziente sarà indirizzato alla Gastroenterologia 1 e alle Malattie infettive del «Papa Giovanni XXIII» per avviare il percorso terapeutico e di guarigione.

Il Ministero della Salute ha già avviato la sperimentazione dello screening gratuito nazionale, che si pone come obiettivo di eliminare l’epatite in Italia entro il 2030. Una diagnosi precoce è importante, per individuare i casi non ancora diagnosticati ed agire tempestivamente. In Lombardia sarebbero circa 100.000 le persone con infezione da HCV, con oltre 50.000 pazienti già trattati con successo. Per quanto riguarda la provincia di Bergamo, i casi di soggetti che possono aver contratto il virus senza saperlo oscillerebbero tra 500 e 1.000.

L’Ospedale Papa Giovanni è il centro di riferimento provinciale per la prescrizione e dispensazione dei nuovi farmaci antivirali ed uno dei quattro centri di riferimento regionali per la diagnosi e la cura dell’HCV. Tra le iniziative già messe in campo dal Papa Giovanni rientra la campagna di screening del 24 e 25 luglio al centro vaccinale alla Fiera di Bergamo, che ha coinvolto 1.000 utenti presenti per ricevere l’immunizzazione anti Covid-19. Il direttore dell’Unità Dipendenze dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo Marco Riglietta rilancia l’appello: «Invitiamo tutti i soggetti che sono stati presi in carico dal nostro Ser.D. a presentarsi per lo screening gratuito contro l’epatite C. Rivolgiamo un appello anche ai loro famigliari, ai caregivers, agli enti, alle associazioni e alle cooperative del terzo settore che lavorano con la tossicodipendenza, che consideriamo in questa battaglia nostri alleati fondamentali. Anche a loro chiediamo di promuovere questa opportunità di prevenzione tra i soggetti cui prestano cura, supporto e assistenza».

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