Il sogno del volley la porta negli Usa nel campionato di prima divisione

LA STORIA. Dalle giovanili della Foppapedretti alla squadra di pallavolo della Southern Utah University: Arianna Rossi in Florida.

Giovane, piena di entusiasmo e con una forte determinazione, che potremmo definire tutta bergamasca. Arianna Rossi, originaria di Lallio, 22 anni in questo 2024 (ancora da compiere) racconta di «essere una giovane donna che ha percorso un viaggio affascinante tra lo sport e l’esperienza americana, che ha modellato la mia vita in modi sorprendenti». Partita dalla bergamasca, infatti, Arianna vive, studia e pratica la pallavolo negli Stati Uniti d’America da ormai 3 anni. Anni in cui ha potuto realizzare una parte dei sogni che aveva sin da bambina. «La mia avventura – continua Arianna – ha avuto inizio al Liceo scientifico sportivo Imiberg, a Bergamo, dove mi sono diplomata nel giugno 2021. Parallelamente ho sempre praticato la pallavolo. Ho cominciato a 6 anni, nella squadra del mio comune, Lallio, per poi passare alle formazioni giovanili della Foppapedretti a 10 anni. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili lì e poi ho completato il mio percorso a Trescore con il Don Colleoni in serie B1. Tutte queste esperienze sono state molto positive e mi hanno portato a crescere sia sul campo sportivo sia come persona».

Il sogno americano

Tra i tanti sogni nel cassetto di ragazza, Arianna aveva anche quello americano. Voleva scoprire la vita oltreoceano. Così, quando le si è presentata l’occasione per poterlo fare, 3 anni fa, non se l’è lasciata scappare. Ed è partita. «Sin dai primi anni del liceo – ricorda la giovane –, ho avuto un’idea, seppur vaga, ma intensa: volare in America per coniugare gli studi universitari e la pratica sportiva ad alto livello. Durante l’estate tra la quarta e la quinta superiore, poi, un’agenzia specializzata, la “Usa College Sport”, mi ha offerto l’opportunità di provare a ottenere una borsa di studio sportiva in un’università americana e poter realizzare così il mio sogno. All’inizio era più una speranza che il crederci davvero». Ciò che è iniziato come un semplice tentativo, però, si è velocemente trasformato in realtà.

La borsa di studio

«Dopo un paio di colloqui – spiega infatti Arianna – ho inviato loro dei filmati delle mie partite di pallavolo, ho superato l’esame di inglese e i primi allenatori hanno iniziato a contattarmi dagli Stati Uniti d’America. Questo mi ha permesso di ottenere una borsa di studio completa (che significa quindi avere tutto pagato: università pagata, i libri universitari pagati, le tasse per essere internazionale sono pagate, il posto in cui vivi è pagato, e infine ti viene dato uno stipendio che tendenzialmente viene usato per il cibo e per altre attività che vuoi fare; oltre ai soldi per il cibo ti danno anche un numero di volte che puoi andare a mangiare in cafeteria, per me sono 100 per semestre). Così, con molta emozione e un po’ di paura, ho deciso di intraprendere quest’avventura presso il Florida Southwestern State College, un junior college a Fort Myers, Florida».

Sin da subito Arianna ha ottenuto ottimi risultati nella sua esperienza oltreoceano. «Il 2021 è stato un anno di grandi sfide e trionfi – racconta ancora la ragazza –. Con la squadra di pallavolo, dopo aver vinto la conference, siamo arrivate quinte ai campionati nazionali. Ma il 2022 è stato il culmine, anche meglio. Prime in Florida e prime in tutta America: un sogno che è diventato realtà. Nonostante durante quella stagione abbiamo dovuto affrontare un uragano di categoria 5, l’uragano Ian, che ha colpito Fort Myers in modo significativo, e che abbiamo affrontato trasferimenti e partite in luoghi diversi, la squadra è riuscita a trionfare, dando un significato profondo non solo a noi, ma anche all’università e alla città». Arianna in Florida è riuscita ad ambientarsi bene, trovando una seconda famiglia lontana dall’Italia, riuscendo così a integrarsi nel nuovo posto in cui si trovava.

«Durante i miei due anni in Florida – continua –, ho incontrato persone incredibili e ho creato legami che superano i confini nazionali e che mi hanno permesso di trovare una famiglia lontano da casa. Ho stretto amicizie con persone provenienti da Brasile, Argentina, Bulgaria, Germania, Serbia, Turchia, Perù e tutto il continente americano». Dopo due anni al junior college, Arianna ha poi intrapreso una nuova sfida trasferendosi nel luglio del 2022 alla Southern Utah University, «dove – spiega – sto attualmente conseguendo la laurea in exercise science (il corrispettivo in Italia è Scienze motorie). Il salto nel campionato di NCAA Division 1 è stato un altro obiettivo raggiunto, che mi ha portato a mettermi a confronto con un livello pallavolistico superiore e anche a viaggiare in luoghi spettacolari e facendomi conoscere ancora meglio la cultura americana. Nonostante l’esperienza non sia ancora terminata, posso dire di aver vissuto momenti indimenticabili e di aver realizzato sogni che avevo fin da quando ero bambina».

Il ruolo dello sport

«Vivere da sola in America è stato un grande shock culturale, ma ogni persona che ho conosciuto e che dal primo giorno mi ha aiutata in questo percorso, ha contribuito a creare ricordi che non dimenticherò mai. La differenza culturale tra l’Italia e gli Usa è evidente, ma entrambi i Paesi hanno avuto un ruolo fondamentale nel modellare la mia identità e il mio percorso. La differenza principale tra l’Italia e l’America risiede nel modo in cui si percepisce lo sport: qui ci trattano come se fossimo giocatrici professioniste, con enormi palazzetti e un entusiasmo travolgente da parte degli studenti e dei professori universitari». Nonostante Arianna oltreoceano si trovi bene, però l’Italia e Bergamo, casa, mancano molto. La distanza si fa sentire, soprattutto quando non torni per tanti mesi. «È sicuramente vero, mi manca molto l’Italia e in particolare Bergamo e la mia famiglia. Ogni membro della mia famiglia, dai genitori, mio fratello, i nonni, gli zii, i cugini e tutti i miei amici. Hanno tutti un posto speciale nel mio cuore. Nonostante la sofferenza della lontananza, che si sente, non si può negare, la loro forza è ciò che mi motiva ogni giorno a non arrendermi e a continuare questa mia fantastica esperienza all’estero. Solitamente poi torno a casa, a Lallio, durante l’estate e per le vacanze natalizie, anche se quest’anno ho scelto di tornare invece in Florida per rincontrare la mia ex allenatrice e le mie ex compagne di squadra che avevo quando ho giocato lì due anni e che sono un po’ come una seconda famiglia per me. È stato un Natale diverso ma comunque bello».

E il futuro? «Non so ancora cosa mi riserverà il futuro – conclude Arianna –, ma il sogno è quello di conseguire un master in physical therapy (fisioterapia) ed è ben saldo. Anche se al momento vivo giorno per giorno, la mia idea è quella di tornare in Italia dopo aver finito gli studi. Non perché non mi piaccia l’America, ma perché la presenza della mia famiglia e degli amici a Bergamo è qualcosa a cui non posso rinunciare. La nostalgia per l’Italia, unitamente alle eccezionali esperienze vissute in America, si intrecciano nel mio racconto, un diario aperto che continua a scriversi man mano che la mia avventura procede».

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