«In Islanda guardiano del faro: vivo tra ghiaccio e aurore boreali»

LA STORIA. A 25 anni da Brusaporto a Keflavik. Il diploma al «Natta» e il lavoro sicuro come chimico. «Non mi bastava: ora guido gruppi in terre selvagge».

Sciogliere il freddo dell’Islanda con il calore delle emozioni: questa la missione di Fabio Rampinelli, classe ’98, originario di Brusaporto. Il desiderio di scappare dalla routine e da quel posto fisso che, più che una sicurezza, si era trasformato in una gabbia, lo ha condotto a trasferirsi in Islanda dove, nel 2018, aveva compiuto un viaggio che gli è rimasto nel cuore e che lo ha portato a capire che è possibile buttarsi alla ricerca della felicità. «L’Islanda è stata amore a prima vista da quel viaggio fatto con il mio primo stipendio – spiega il ragazzo –: mi sono sentito veramente vivo, nel mio posto».

Fabio si è diplomato come perito chimico al Isis «Giulio Natta», ha incominciato subito a lavorare in una ditta alimentare, per poi passare a una ditta farmaceutica come analista chimico nel laboratorio di controllo qualità. «Ero insoddisfatto, mi sentivo infelice e dopo il Covid ho sviluppato la consapevolezza dell’importanza del tempo e della libertà. Volevo stare bene, fare qualcosa che mi piacesse: da lì sono nati una serie di pensieri che mi spingevano ad un cambiamento, così, a 25 anni, ho deciso di trasferirmi a qualche migliaio di chilometri dalle mie amate Orobie, in una terra che ha saputo accogliermi con abbracci gelidi ed emozioni uniche».

Oggi è «guardiano del faro», la prima guesthouse di SiVola in Islanda, un faro che è in realtà un crocevia di persone che si conoscono per la prima volta e diventano amici per sempre. «Tramite dei contatti con Carlo Laurora, uno dei fondatori di SiVola, agenzia di viaggi di gruppo e tour organizzati, mi è stata proposta l’opportunità di gestire la loro guesthouse a Keflavik – racconta Fabio –: questa proposta mi è sembrata una scialuppa di salvataggio caduta dal cielo, senza pensarci troppo ne ho parlato subito ai miei genitori e ho deciso di partire. Ricordo ancora: stavo andando a una serata a Boccaleone, e mi è arrivato un messaggio da Carlo dove mi comunicava che era tutto confermato. Sono scoppiato in lacrime realizzando che era tutto vero. Il lunedì ho dato le dimissioni per partire per questa nuova fase di vita».

Un anno fa il cambio di vita

Così, il 9 novembre 2022, Fabio è atterrato in Islanda nelle vesti di guardiano del faro e ha iniziato ad accompagnare gruppi di ragazzi alla scoperta di questa terra di fuoco e di ghiaccio, guidando sulla leggendaria Ring Road a bordo di van, dormendo in cottage nelle campagne islandesi e visitando posti al di fuori di ogni immaginazione: ghiacciai, geyser, spiagge nere e cascate. «Inizialmente accompagnavo i gruppi come spalla e driver del coordinatore per SiVola Islanda, una volta maturata l’esperienza, ho iniziato a gestire io i gruppi da coordinatore – spiega Fabio –. Essere lì dove, quattro anni prima, c’ero io che pagavo per questo viaggio è stato incredibilmente stimolante, ritrovavo negli sguardi, nei sorrisi e nelle risate di quei ragazzi la mia felicità e quello che era stato per me quel viaggio».

Durante questi viaggi si crea un legame speciale tra i partecipanti che è difficile spiegare finché non lo si prova: i gruppi sono solitamente organizzati per fasce d’età che vanno dai 18 ai 45 anni, la media è sui 27 anni, ma tendenzialmente i gruppi sono abbastanza bilanciati. «Le persone che intraprendono questo tipo di esperienza vogliono mettersi in gioco, è un’esperienza che arricchisce molto sia i partecipanti sia noi coordinatori». Vivendo a stretto contatto con i gruppi relazionarsi con persone locali è risultato complesso per Fabio, inoltre, le temperature non sono d’aiuto: d’inverno al sud ci sono massimo -25 gradi, mentre al nord al massimo -40 gradi.

«La barriera linguistica e l’impiego che porta via molto tempo non mi hanno permesso di coltivare molto i rapporti con i locali, ma per le interazioni avute posso affermare che sono socievoli e disponibili. Non ho mai incontrato un no di fronte all’inclusione, però d’inverno loro vivono in casa a causa delle condizioni metereologiche, mentre d’estate cambiano completamente ed escono molto – spiega Fabio –: io sono arrivato a novembre, più che il freddo ho sofferto l’impossibilità di uscire in giornate di allerte meteo in cui il vento arriva fino a 130 km/h e non si riesce a gestire nulla, a partire dalla guida. Per il resto basta coprirsi bene e non stare all’esterno per lunghe ore». Questi fenomeni meteorologici fanno parte della bellezza naturale e imprevedibile dell’Islanda di cui l’aurora boreale ne è senza dubbio l’emblema: «È qualcosa di incredibile, la bellezza sta nel fatto che è un fenomeno effimero e non così comune, può durare un istante, ma quell’istante commuove ogni volta».

Sbalzi climatici e colori incredibili

L’Islanda è bianco, ghiaccio, tempeste, allerte meteo, fuoco, verde, colori incredibili, sbalzi climatici. Cambia molto da una stagione all’altra e dona emozioni incredibili in ogni periodo. «Per me questa esperienza è stato un passo avanti su più fronti, ho trovato un lavoro che mi permette di far emozionare le persone ed emozionarmi con loro, inoltre è stata la mia prima esperienza nel vivere da solo e quindi è stato impattante. Sicuramente all’inizio c’è stata una fase di adattamento, è stato faticoso lasciare famiglia ed amicizie, inoltre essendo appassionato di montagna, le gite sulle Orobie mi mancano moltissimo – continua il ragazzo –: verso fine anno valuterò il da farsi, sicuramente il mio futuro non sarà in Italia, ad ora penso che il mio posto possa essere qui».

«Ho imparato il valore del tempo»

Appassionato di natura e di montagna, Fabio ha capito da questa esperienza l’importanza del vivere e dell’essere felici nella quotidianità. «Mi sono sempre sentito incastrato in un loop, ma ho capito che è possibile buttarsi alla ricerca della felicità, che tra l’altro è il titolo del mio film preferito – prosegue il ragazzo –: la chiave sta nel godere della semplicità, riscoprire le emozioni e le connessioni profonde con le persone e meravigliarsi di fronte a fenomeni naturali incredibili che accadono a prescindere da noi, che tu ci sia o non ci sia tutta questa bellezza si sprigiona. Ciò ridimensiona tutto, porta a sentirsi estremamente piccoli, e, allo stesso tempo, fa ridefinire le priorità della vita. Mi piace una frase del cantante Marracash che dice “il tempo non lo puoi comprare, lo puoi solo vendere”: sicuramente il tempo passa e scorrerà per sempre, a prescindere da ciò che noi facciamo, l’intensità con cui lo si vive però è solo nelle nostre mani e quindi possiamo scegliere noi come viverlo e mettercela tutta per essere felici, questa è diventata la mia filosofia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA