L’Isola che non c’è: una pista ciclabile di 75 chilometri

Il progetto L’Isola che non c’è, ma che ci sarà. Il progetto da 20 milioni di euro coinvolge 18 Comuni in quella che diventerà la rete ciclabile dell’Isola e del Monte Canto. Il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII è l’ente capofila dello sforzo, compiuto con Ambivere, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Calusco d’Adda, Carvico, Chignolo d’Isola, Curno, Madone, Mapello, Medolago, Mozzo, Ponte San Pietro, Presezzo, Solza, Suisio, Terno d’Isola, Villa d’Adda.

L’Isola che non c’è, ma che ci sarà. Il progetto da 20 milioni di euro coinvolge 18 Comuni in quella che diventerà la rete ciclabile dell’Isola e del Monte Canto. Il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII è l’ente capofila dello sforzo, compiuto con Ambivere, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Calusco d’Adda, Carvico, Chignolo d’Isola, Curno, Madone, Mapello, Medolago, Mozzo, Ponte San Pietro, Presezzo, Solza, Suisio, Terno d’Isola, Villa d’Adda.

Il percorso non nasce cicloturistico, ma lo potrà diventare, visto che tocca zone immerse nel verde, come nei pressi del Brembo a Bonate Sotto e dell’Adda a Villa d’Adda. «Bike to work» è l’idea degli amministratori, lungimirante pensando a come le strade principali da e per Bergamo siano congestionate dal traffico. Raggiungere la città in bicicletta su percorsi in sicurezza nelle ore di punta può fare risparmiare tempo e denaro, oltre ad essere una scelta sostenibile indispensabile. Raggiungere il lavoro, le scuole, le stazioni, per poter poi servirsi dei trasporti pubblici, è dunque l’obiettivo di partenza.

Un cambio di mentalità

Alcuni numeri ci aiutano a capire l’importanza di un progetto che coinvolge un territorio così ampio, con il confine est a Bergamo, quello ovest a Villa d’Adda, Ambivere a nord e Madone a sud. Saranno 75 chilometri di rete ciclopedonale, di cui 26,58 nuovi, 20,24 su sedi proprie e 2,88 su corsie riservate in tratti stradali, 20,61 su piste già presenti da riqualificare e 4,36 di percorsi alternativi.

Dal confine tra Bergamo e Curno

Abbiamo provato a muoverci sulle linee principali di un progetto che si presenta innovativo, perché punta sulla strada più diretta, senza se e senza ma, il modo migliore per provare a incentivare un cambio di mentalità. Dal confine Bergamo-Curno, sulla vecchia Briantea, si passa nel cuore di Curno prima di tornare sulla strada principale per aggirare l’ostacolo del sottopasso ferroviario.

Alternative di percorso

Si taglia il centro di Ponte San Pietro passando per la stazione e il quartiere Villaggio Santa Maria, fino all’Istituto Maironi da Ponte di Presezzo, da cui iniziano diverse alternative di percorso. Scegliamo quella lungo la via Milano, che porta fino all’entrata in superstrada a Bonate Sopra e da lì fino al rondò seguente, da dove si aprono nuove vie fino a Terno d’Isola da una parte e a Bonate Sotto dall’altra.

Verso l’Adda

Dal centro sportivo bonatese si punta Chignolo d’Isola, da dove si può rientrare a Terno d’Isola o allungare verso Suisio. Proseguendo verso nord-ovest troviamo Solza e, lungo la strada Rivierasca, risaliamo verso Calusco d’Adda e la sua stazione ferroviaria, potendo poi andare verso Villa d’Adda.

Fino ad Ambivere

Il tratto già presente ci porta a Carvico e ci fa rientrare per Sotto il Monte, Valtrighe, Mapello, nelle vicinanze della Madonna di Prada, e poi attraverso il centro mapellese fino ad Ambivere, ultima stazione del viaggio.

Sotto il Monte il paese capofila

Sotto il Monte Giovanni XXIII capitale dell’Isola. È partita dalla terra natale di Papa Roncalli l’idea di unire ben 18 paesi attraverso un percorso che porterà alle porte di Bergamo, lungo numerose vie principali e qualche tratto in mezzo alla campagna.

Legame con l’altra pista della zona

Il progetto punta ai bandi regionali, nazionali ed europei. I 18 Comuni coinvolti hanno pensato a una fitta rete, tenendo presente anche la nuova pista, già finanziata da Regione Lombardia, che coinvolge la parte bassa dall’Isola, toccando i paesi di Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Capriate, Filago, Madone, Medolago e Suisio.

Tratti pronti da riqualificare

Anche nell’Isola ci sono piste ciclopedonali, ma carenti di connessioni come altrove. Per la rete i 20 km di piste già presenti da riqualificare saranno le basi su cui partire, come a Presezzo o tra Calusco e Carvico.

Stradine di connessione in campagna

Piccoli angoli ricordano che nell’Isola sopravvivono campi, strade consortili, paesaggi di campagna, anche se gli spazi verdi sono ridotti e il traffico è esploso. Il progetto passa per le stradine come connessioni con le strade principali.

La passerella a Ponte San Pietro

Passaggio suggestivo lungo la passerella di Ponte San Pietro. Diventerà uno dei luoghi simbolo del progetto perché da qui parte la strada per il cuore dell’Isola. La pista in prossimità delle stazioni è un incentivo ad abbandonare l’auto e il traffico.

Sulla Briantea tra Bergamo e Curno

Un segnale chiaro. Il Comune di Bergamo è arrivato al confine con Curno: ora tocca alla parte ovest della provincia costruire una rete ciclabile per agevolare la mobilità sostenibile. Si parte subito su una strada principale e trafficata, la vecchia Briantea.

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