Bergamasca con benefit in chiaroscuro. E tra lavoro e famiglia, si scelgono gli affetti

LA RICERCA MAW. Bergamo, benefit mio non ti conosco. Hai voglia a parlare di smart working, buoni pasto e altri vantaggi (pacchetti welfare, telefoni aziendali), che non solo attraggono, ma possono anche fare la differenza tra il trattenere e il perdere un lavoratore.

Ebbene, secondo una ricerca dell’agenzia per il lavoro Maw - presente nella nostra provincia con quattro filiali - condotta a livello nazionale (in Lombardia il campione è costituito da oltre mille persone: il 38% assunte con contratto di somministrazione, il 20% disoccupate), il 33% degli intervistati nella nostra regione non percepisce nessun benefit, contro il 38% del Belpaese. Con buona pace di chi, a livello regionale, ambisce a bonus in denaro (40%), buoni pasto (24%) e a pacchetti welfare con società terze (15%).

Diffusi i buoni pasto

In Bergamasca sono maggiormente diffusi i buoni pasto, percepiti dal 34% dei lavoratori, contro il 27% di Brescia e il 46% di Milano. Riguardo al lavoro da casa, mentre nel capoluogo interessa il 20% degli intervistati, nella nostra provincia - che in questo caso va a braccetto con Brescia - è diffuso molto meno: tra il 6 e il 7%. Di contro, la formazione pesa di più: il 19% ne ha accesso a Bergamo e il 26% a Brescia. Anche questi aspetti concorrono nel far sì che in Lombardia solo il 34% dei lavoratori sia pienamente soddisfatto della propria posizione lavorativa.

La carriera? Meglio la famiglia

I dipendenti lombardi mettono al primo posto uno stipendio adeguato (75%): a Bergamo lo indica il 74%, a Milano e Brescia il 72%. La carriera è molto importante per il 54% degli intervistati lombardi, ma, paragonata ad altri aspetti, si classifica al quarto posto dopo famiglia, realizzazione personale, e vita privata in generale. In particolare, a Milano e Bergamo la carriera conta molto per il 52% dei lavoratori, mentre a Brescia per il 56%, con il l picco più basso che si registra a Como (27%). Nella scelta del cambio di lavoro, invece, contano la tipologia di contratto offerto (53%), la vicinanza a casa (50%), la flessibilità di orario (47%) e la possibilità di fare carriera (38%).

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