Bergamo e Brescia, per le guarnizioni
partnership nei fatti

SCENARIO. Parzani (produttori del Sebino): logistica e viabilità problemi comuni, è strategico far squadra. Settore in salute ma pesa il calo della domanda tedesca.

Bergamo-Brescia piattaforma manifatturiera d’Europa, la voglia del fare e del costruire bene, il messaggio emerso dalla recente assemblea a doppia voce delle due territoriali di Confindustria a Palazzolo sull’Oglio. Ma se c’è un settore che per primo ha avviato una partnership fra i due territori è quello delle guarnizioni industriali del Sebino bergamasco, la cosiddetta «rubber valley», da oltre un decennio capace di allargare dimensioni e business alla limitrofa Franciacorta, sino a rappresentare un esempio per occupati e competitività fra i comparti manifatturieri d’Italia.

«Ma il momento non è certamente dei migliori seppur quello delle guarnizioni rappresenti il primo distretto d’Italia per export, profitti e solidità finanziaria», spiega Silvio Dorati, presidente del gruppo Gomma-Plastica di Confindustria Bergamo, «e la contrazione dell’economia tedesca rappresenta un freno evidente ad un comparto competitivo ma spiccatamente orientato all’export. Peraltro non colgono evidenti segnali incoraggianti per il primo semestre 2024».

Parlano grandi numeri, per un comparto che in trenta paesi a cavallo fra le due province conta oltre 300 imprese, 5 mila occupati e un business superiore ai 2,5 miliardi di euro, dei quali quasi il 50% grazie alle vendite sui mercati esteri, con forniture prevalentemente rivolte alla subfornitura al settore dell’automotive, quello degli elettrodomestici e il green in forte espansione.

Momento non facile

E ad arrancare è proprio il settore dell’automobile che con il rallentamento del mercato europeo sta facendo i conti con i fornitori diretti delle case costruttrici orientati a ridurre i magazzini, migliorare il cash-flow e di conseguenza a ridurre gli ordinativi sui subfornitori, come sono appunto la gran parte delle realtà industriali bergamasche e bresciane del setore. A questo si aggiunge la sfida di dover trovare l’equilibrio fra l’avanzata della mobilità elettrica con le implicazioni in termini di ricerca e sviluppo che comporta e il mantenimento della competitività nel mercato mercato dei motori endotermici «E’ un momento non facile sia per la gomma che per la plastica», conferma anche Francesco Franceschetti, vice presidente di Confindustria Brescia. Stiamo attraversando un finale di anno complicato per la filiera delle due province, con realtà che hanno dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali».

Uniti sulle prospettive

«In questo scenario fare squadra è che mai strategico» dice convinto Massimo Parzani, presidente dell’associazione produttori guarnizioni del Sebino con 10 anni di storia, 41 aziende associate e un percorso di progettualità all’insegna della ricerca, della formazione e dell’ambiente: «Ci sono tematiche che impongono dialogo e visioni comuni fra gli imprenditori del settore, a partire dalle difficoltà dei territori di rispondere alle nostre esigenze di espansione e crescita e logistiche, in termini di viabilità e servizi. In questi anni le nostre imprese sono cresciute anche in attenzioni all’ambiente, alla tutela dei territori e nei riguardi delle proprie risorse umane».

Tanti, dunque, i temi sul tavolo per dare prospettive a un distretto già da anni unito prima del 2023, anno di Bergamo-Brescia capitali della Cultura, anche d’impresa.

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