Bonus mobili confermato: il «tetto» è di 8mila euro

Agevolazioni. La detrazione Irpef del 50% scatta solo a fronte di lavori di ristrutturazione. Possibile anche l’acquisto dei grandi elettrodomestici.

Pur con un trend di spesa in discesa, il bonus mobili è stato confermato almeno sino al 2024. Quest’anno il tetto massimo su cui calcolare la detrazione Irpef del 50% scende a ottomila euro di acquisti (lo scorso anno erano diecimila, nel 2021 16mila) e nel 2024 si ridurrà ancora, con una spesa massima su cui detrarre pari a 5mila euro; ma restano comunque cifre importanti per chi acquista mobili, in particolare se si tratta di giovani coppie. Ricordiamo che oltre ai mobili per arredare l’abitazione oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio, l’agevolazione riguarda anche l’acquisto dei grandi elettrodomestici, come forni (classe energetica non inferiore alla A) lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie (classe E), frigoriferi e congelatori (classe F).

Gli acquisti degli elettrodomestici vanno comunicati anche all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). Gli interventi di ristrutturazione devono essere iniziati a partire dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro coniuge, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.

Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici invece quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura. Il bonus è indipendente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, e riguarda la singola unità immobiliare (comprese le pertinenze), o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue i lavori su più unità immobiliari ha quindi diritto più volte al beneficio. Se gli interventi di ristrutturazione riguardano le parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere), i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare le parti in comune. Info sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) nell’area tematica «Casa».

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