Cresce ancora la produzione Bio ma la forbice dei prezzi si accorcia

AGRICOLTURA. L’incremento di superficie in provincia ricalca il +7% regionale. Ferrazzoli (Confagricoltura): «Produttori spesso non remunerati il giusto».

La coltivazione dei prodotti Bio prosegue la sua crescita in Bergamasca. Al 31 dicembre 2022, in base ai dati forniti da Confagricoltura, la superficie italiana superava i 2,3 milioni di ettari con un incremento su base annua del +7,5%. L’aumento del «bio» è ancora più significativo se confrontato con il 2010: in questo caso è stato del 111% con oltre 1,2 milioni di ettari). Se prendiamo l’ultimo triennio come termine di paragone, notiamo che l’incremento medio registrato di superfici bio è stato del +5,6% e riguarda in modo analogo il numero di operatori biologici totali (+4,8%).

La situazione nella nostra provincia viaggia di pari passo con il dato regionale. In Lombardia nel 2022 la superficie di coltivazioni biologiche ammonta a 54180 ettari contro i 50605 dell’anno precedente (+ 7.1%). Più di 23 mila ettari sono dedicati ai cereali, 10 mila ai foraggi, 4200 alla vite, circa 2500 agli ortaggi e poco meno di 300 agli olivi.

A livello lombardo lo scorso anno erano attivi 3.260 operatori nel biologico, in crescita del 5.9% rispetto al 2021. L’aggiornamento sul comparto è all’interno del report «Bio in cifre 2023», redatto da Ismea. L’analisi del settore relativa al 2022 evidenzia come il biologico italiano sia ormai indirizzato verso il target del 25% di superfici investite a coltivazioni dedicate, così come previsto dalla strategia «Farm to Fork 2020-2030».

A livello italiano, lo scorso anno i seminativi sono aumentati complessivamente del 2,5%, grazie ai maggiori a grano duro (+3.046 ettari con un +1,9%) e a grano tenero (+3.187 ettari, +5,2%), orzo (+5.962 ettari, +16,1%) e avena (+3.092 ettari, +12,6%). Si mostrano in lieve flessione gli ortaggi (-0,4%), mentre le superfici interessate dalle colture permanenti aumentano del +9,0%. Il patrimonio di alberi da frutto supera i 558 mila ettari e conferma la tendenza di crescita già in itinere da alcuni anni. Infine, si evidenzia un aumento anche delle superfici a prati e pascoli (+14,3%). Relativamente al comparto zootecnico il 2022 segna un trend di ripresa, con significativi aumenti per bovini (+10,5%), suini (+12,1%) e avicoli (con i polli da carne e ovaiole che registrano un +16,9%), per un totale di 6 milioni di capi. Crescono anche i caprini (+7,3%), mentre il totale degli operatori certificati biologici superano le 92 mila unità.

Differenziale in discesa

Per la maggior parte delle colture continua a ridursi anche nel 2022 il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto al prodotto tradizionale. Se la spesa domestica, seppur in ripresa sul 2021, non soddisfa appieno le aspettative, segnali più incoraggianti arrivano invece dalla prima indagine campionaria condotta presso i pubblici esercizi, che restituisce una cartina tornasole con oltre il 50% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti che hanno dichiarato di aver proposto o impiegato nel 2022 per loro preparazioni culinarie cibi, bevande e materie prime bio.

«Nel tempo sono cresciuti gli ettari di coltivazione biologica, soprattutto alcune tipologie di produzione, come ortaggi e frutta – commenta il direttore di Confagricoltura Bergamo, Enzo Ferrazzoli -. Di fatto può costituire una nicchia di mercato in grado di fornire al produttore un plusvalore che spesso però oggi non viene riconosciuto rispetto alle produzioni tradizionali, soprattutto per quanto riguarda le aziende medio piccole. La provincia di Bergamo sta vivendo un momento di espansione, soprattutto da parte di aziende gestite da giovani imprenditori che nel contempo cercano di apportare anche sistemi produttivi innovativi».

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