Dhl, con la Brexit più lavoro in aeroporto
Orario pieno per i 120 magazzinieri

La Brexit potrebbe trasformarsi in un’occasione di tenuta occupazionale per l’aeroporto di Orio al Serio, soprattutto se i carichi attuali sul transito delle merci da e per il Regno Unito saranno confermati.

Lo dimostra la situazione che si è venuta a creare per i dipendenti di Dhl, che fino a un mese fa temevano il ridimensionamento di orario, mentre adesso si trovano con un surplus di lavoro che sta portando l’azienda a richiedere straordinari e ad assumere personale con contratti di somministrazione rinnovati di mese in mese. «Siamo passati - spiega Marco Sala, segretario generale della Filt-Cgil - da un’ipotesi di magazzino che doveva gestire ogni giorno due o quattro aerei al massimo, alla gestione di volumi decisamente maggiori di merce che arriva quotidianamente via track, cioè su gomma, in transito per il Regno Unito». «Merci che fino a dicembre entravano con bolle e documentazioni Cee, ora richiedono procedure amministrative diverse, con conseguente messa in giacenza e gestione delle attività di magazzino».

Il risultato è che i 120 addetti a quest’ultimo tipo di operazioni, per i quali i sindacati stavano trattando la salvaguardia del posto di lavoro a fronte di una riduzione di impegno orario (i full-time sarebbero stati trasformati in part-time), si ritrovano a lavorare a pieno regime e ogni decisione di ridimensionamento orario è stata sospesa. «L’azienda per il momento ha fatto capire che si tratta di una situazione temporanea, dovuta ai cambiamenti legati alla Brexit, ma vogliamo chiedere un incontro per capire se può rappresentare un’occasione di rilancio per un polo che stava per essere ridimensionato, ma che ora può trovare un diverso obiettivo», precisa Sala.

Il motivo per cui queste merci transitano dai magazzini di Orio, infatti, è dovuto proprio al fatto che l’hub bergamasco in questo momento ha una pressione di lavoro minore rispetto, a quello di Malpensa, impegnato a gestire le merci in transito aereo. L’articolazione di un differente carico amministrativo su queste merci si sta trasformandosi in un maggior impegno anche per i dipendenti degli uffici, circa 250, a cui vengono richiesti straordinari pur restando tutti in tele-lavoro. Potenzialmente, dunque, si apre una nuova fase per Dhl a Orio, che conta attualmente 391 addetti, dopo i trasferimenti concordati nei mesi scorsi per gli operatori di rampa, su Malpensa (24 persone) e Montichiari (16 persone).

Quali siano i valori però è difficile misurarlo al momento. Per la Bergamasca il Regno Unito continua a rappresentare il quinto mercato di esportazione, con 463 milioni di euro di merci vendute nei primi nove mesi del 2020, interessando soprattutto il settore della meccanica, con oltre 140 milioni, quello chimico e dei mezzi di trasporto. Numeri che possono aiutare a dare un’idea del fenomeno.

L’elezione della Rsu

Una fase che potrà essere discussa dalla compagine sindacale che proprio ieri ha assistito all’elezione della nuova Rsu. Il segretario generale Sala è risultato il più votato. Con lui altri quattro rappresentanti della Filt-Cgil, due rappresentanti di Adl Cobas e una della Uilt.

«L’azienda ha concesso a tutti i dipendenti un’ora di permesso per recarsi a votare e anche questo credo abbia contribuito a un risultato storico per il periodo - spiega Sala -. Ha partecipato il 64% degli aventi diritto, raggiunti in queste settimane anche con un sistema di mailing list che dimostra quanto anche la rappresentanza sindacale si stia trasformando».

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