Donne e meccanica, un progetto pilota contro i pregiudizi

A BOLTIERE. A settembre al via la Cnc Women Academy Formazione ad hoc sulle macchine a controllo numerico. Scippa (Fim): con gli impianti 4.0 il divario può ridursi.

Chi l’ha detto che la meccanica non è cosa da donne? È la sfida lanciata da Siemens, Sbs Side by Side e Adecco Italia attraverso un progetto di formazione al femminile in un settore industriale nel quale ancora oggi prevale la presenza degli uomini. Si chiama Cnc Women Academy e si articolerà su 240 ore complessive, 120 in aula, nella sede di Boltiere di Sbs Side by Side, ente accreditato alla formazione, e 120 sul campo, in una dozzina di aziende del territorio bergamasco. L’acronimo Cnc sta per controllo numerico computerizzato e la macchina utensile sulla quale Sbs Side by Side svolgerà il corso è equipaggiata con Sinumerik, il controllo numerico Siemens.

Lezioni da settembre

Le lezioni inizieranno a fine settembre, ma le candidature, il corso è rivolto in particolare a donne inoccupate, possono essere presentate fin d’ora alle filiali Adecco della provincia. «Il progetto - spiega Gaia De Angelis, direttrice di Sbs Side By Side – è nato dalla consapevolezza delle sfide che le donne affrontano nel settore tecnico e dalla volontà di promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile. Abbiamo riconosciuto la necessità di fornire alle donne l’opportunità di acquisire competenze tecniche avanzate in aree funzionali che richiedono una solida base tecnica, aprendo le porte a una carriera promettente in settori storicamente dominati dagli uomini».

«Nel 2022 solo il 24% degli occupati nell’industria era donna - conferma Elena Scippa, componente di segreteria di Fim Cisl Bergamo - e il dato bergamasco è sovrapponibile a quello nazionale. Eppure oggi con le macchine a controllo numerico non c’è più bisogno di forza fisica, ma di conoscenze informatiche».

Gap formativo

Le statistiche dimostrano che il gap formativo tra i due sessi è ancora da colmare: la formazione tecnica è appannaggio degli uomini, più che delle donne. «Anche questo è uno dei motivi per cui è difficile sfondare il vecchio soffitto di cristallo - sostiene la sindacalista -. Non conosco una donna direttore di produzione o responsabile qualità: da un lato c’è pregiudizio, ma soprattutto manca la formazione. Che deve essere continua, in aula e in reparto: le 24 ore nel triennio previste dal contratto dei metalmeccanici sono troppo poche».

Se la formazione è la premessa indispensabile per costruire percorsi di carriera, l’altro problema è conciliare vita e lavoro. «In produzione la risposta non è lo smart working, soprattutto perché molte imprese ancora non sono dotate di macchinari 4.0 - fa presente Scippa -. La conciliazione interessa sempre di più anche gli uomini, ma la verità è che le donne restano ai margini del mercato del lavoro perché hanno sulle spalle la cura di casa, figli e genitori anziani, anche se i modelli familiari stanno cambiando”.

La soluzione? Secondo Scippa «serve più flessibilità in ingresso e in uscita, allentando lo schema delle 40 ore settimanali divise in giornate da 8 ore. Facciamo tanto per contrattare misure di conciliazione per liberare il tempo - ammette - invece bisognerebbe rendere i luoghi di lavoro più a misura delle donne».

«La Cnc Women Academy da Siemens, Sbs Side by Side e Adecco Italia mette al centro il talento femminile - sottolinea Valentina Pezzoni, People Advisor Operation Bergamo di Adecco - con l’obiettivo di fornire una risposta concreta a due importanti esigenze della società odierna: contrastare la scarsità dei talenti sul territorio e ridurre il gender gap. Oggi le donne continuano a dimostrare la loro eccellenza in campi che tradizionalmente sono dominati da uomini. Iniziative come questa sono fondamentali affinché la disoccupazione femminile si riduca e venga promossa l’uguaglianza di opportunità nel mercato del lavoro».

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