«Doppio turno o il commercio andrà ko: lavoro e qualità di vita compatibili»

L’INTERVISTA. Alla vigilia dell’assemblea di Confcommercio Bergamo, il presidente Zambonelli traccia un bilancio. «Orari vicini alle esigenze dei giovani, sennò temo altre chiusure. Con Confartigianato alla pari per numero di soci»

Settore trainante il terziario: oggi come ieri è la bussola dell’economia bergamasca, perché crescita e sviluppo si confrontano ogni giorno col potere d’acquisto dei consumatori e anche dalla vendita di un paio di scarpe, dall’incremento delle cene al ristorante o dal fatto che si viaggi di più o di meno, si possono leggere in controluce gli scenari futuri di un territorio. Alla vigilia dell’assemblea di Confcommercio Bergamo del 20 maggio, il presidente Giovanni Zambonelli evidenzia criticità e punti di forza, tracciando la rotta dei futuri traguardi.

Presidente, il commercio vede più chiusure che aperture: l’incertezza resta dominante?

«Confermo: il saldo tra imprese aperte e chiuse resta negativo, anche se il divario è meno vistoso dello scorso anno. Pesa il minor potere d’acquisto delle famiglie mortificato da tassi e inflazione, mentre gli stipendi non crescono. E le modalità d’acquisto cambiano, con gusti e tendenze dei giovani che cavalcano nuovi stili di vita. Il turnover resta alto e con esso la fragilità delle nuove imprese che affrontano un mercato più difficile».

Quale settore vede meglio nei prossimi mesi e quale peggio?

«Il commercio temo resterà in sofferenza, specie sul fronte abbigliamento -calzature, patendo la concorrenza on line. I servizi resteranno stabili, mentre vedo grandi prospettive

per il turismo, più per Bergamo e laghi, mentre per la montagna, con infrastrutture ancora penalizzanti per un accesso comodo, le difficoltà restano. In generale, i nostri imprenditori notano la difficoltà del Governo ad intervenire sugli aspetti decisivi come pressione e cuneo fiscale, mentre le nostre imprese restano fortemente indebitate».

Nei vostri settori, il ricambio generazionale è un problema come per altri comparti?

«Dipende da come si concilierà in futuro lavoro e qualità della vita: i giovani devono lavorare avendo soddisfazione per quello che fanno, la trasmissione di competenze è cruciale per il futuro di tanti mestieri legati al terziario, che altrimenti rischiano di sparire».

Se il commercio ristagna, il turismo torna a crescere....

«Il 2023 è stato bellissimo per il turismo: Bergamo Capitale della Cultura ha funzionato, ridando slancio, anche se il salto di qualità definitivo avverrà quando diventeremo centrali non solo per gli stranieri ma anche per gli italiani, che oggi puntano al mordi e fuggi.Per essere più attrattivi, occorre puntare sulla qualità dei servizi, coccolando il cliente».

Assunzioni difficili: avete capito come diventare più attrattivi?

«Premessa: nel 2024 abbiamo più occupati nel turismo rispetto al pre-Covid, quindi si lavora di più. Il discorso è sociologico: fino a quando reggerà un modello legato al rifiuto e non al sacrificio? Ma il lavoro va riorganizzato, modificando ferie, orari. Il doppio turno è cruciale per avere un punto di equilibrio tra lavoro e vita delle persone: il vecchio modello non regge più, senza cambiamenti temo che l’ondata di chiusure continuerà».

Alla vigilia dell’assemblea, quale lo stato di salute dell’associazione?

«Siamo testa a testa con Confartigianato come maggior numero di soci in provincia, circa 4.500. Dopo un calo nel 2022, ora siamo in recupero. Presenteremo una riorganizzazione di Confcommercio Bergamo e delle sue società, con un obiettivo: erogare servizi migliori a costi inferiori per aumentare la base associativa e riconoscere una forma stabile di welfare ai collaboratori».

Imprese & Territorio ha aperto una nuova fase: puntate a guidare la Camera di commercio?

«Vorremmo ritrovare coesione e formulare le nostre proposte, ma senza chiusure: resta essenziale il dialogo con tutti, in primis con Confindustria: le azioni di forza non portano a niente, la Camera è la casa dell’economia bergamasca e occorre trovare un punto d’incontro».

Promoberg, è entrata in una nuova fase: con forte progettualità e attenzione ai conti: cosa si aspetta ora?

«Luciano Patelli e il nuovo Cda hanno fatto un ottimo lavoro, ereditando una situazione compromessa, poi aggravata dal Covid. Hanno ridato slancio all’ente, aumentando del 50% le fiere in calendario e mettendo in agenda il raddoppio degli spazi».

Infine, con le amministrative alle porte,cosa si aspetta da chi vincerà le elezioni a Bergamo? Quali le priorità per il terziario?

«Vorremmo una valutazione attenta sui potenziali impatti di Bergamo Sud per il commercio, e da chiunque vincerà, auspichiamo un maggior coinvolgimento nelle scelte. Ognuno ha il suo ruolo, ma anche la capacità di ascolto è un valore aggiunto che andrebbe praticato di più».

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