Doti lavoro «Gol», solo una persona su quattro viene ricollocata

I DATI 2023. Su 5.439 avviate nella Bergamasca, hanno attivato uno o più contratti 1.355 lavoratori Redondi (Cgil): misure di sostegno per i più fragili.

Ci sono spazi di miglioramento. Nel senso che, nonostante le ingenti somme destinate al programma Gol-Garanzia di occupabilità dei lavoratori, il risultato finale, ovvero l’occupazione, è conseguito soltanto da una persona su quattro. Almeno nella nostra provincia, almeno nel 2023.

I dati

Secondo i dati del monitoraggio delle politiche del lavoro di Regione Lombardia, su 5.439 «doti» di formazione professionale per l’inserimento lavorativo rendicontabili, ovvero che hanno beneficiato di circa 18 milioni di risorse, «hanno trovato un’occupazione in 1.355 (circa uno su quattro), mentre i contratti attivati sono stati 1.969», come spiega Paola Redondi della segreteria della Cgil di Bergamo con delega al Mercato del lavoro. Vale a dire che «le persone prese in carico spesso sono avviate al lavoro con contratti a tempo determinato o con tipologie diverse dal contratto a tempo indeterminato e nel corso dell’anno hanno sottoscritto più di un contratto», precisa Redondi.

Il programma si rivolge a chi beneficia di ammortizzatori sociali o di altri sostegni al reddito, alle categorie dei «fragili» e ai disoccupati

Il programma Gol si rivolge a chi beneficia di ammortizzatori sociali o di altri sostegni al reddito, alle categorie dei «fragili» (giovani, donne, persone con disabilità, over 55) e ai disoccupati. E un ruolo di primo piano lo giocano sia i Centri per l’impiego (10 quelli sul nostro territorio che fanno capo alla Provincia di Bergamo, con cui non è stato possibile avere un confronto, seppur contattata), che si occupano della presa in carico delle persone, sia gli enti accreditati, pubblici e privati, per la formazione e il lavoro.

In testa il settore manifatturiero

L’anno scorso, in Bergamasca, tra chi ha avviato Gol «ha trovato un’occupazione il 22,6% delle donne e il 28,8% degli uomini», afferma Redondi. Per quanto riguarda la busta paga, «le retribuzioni sono inferiori per le donne, dato che la mediana è di 16.614 euro, mentre è di 20.160 euro per gli uomini». Anche per la particolare vocazione della nostra provincia, il settore che ha assorbito più persone «iscritte» a Gol è il manifatturiero («54% dei contratti degli uomini, 26% delle donne»). «Per le donne seguono il settore dei servizi alle imprese (14,7%) e quello dei servizi di alloggio e ristorazione (11,85%)».

Nella nostra provincia su 17.193 patti di servizio - sottoscritti tra il lavoratore e il Centro per l’impiego per la ricerca del lavoro - le doti attivate si sono fermate a quota 6.286, pari al 36,5%

Qualche spunto di riflessione in più lo offrono i dati di Regione Lombardia e Anpal (l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), sempre relativi al 2023, che considerano un numero maggiore di «doti» Gol, perché comprendono anche quelle a cui sono state assegnate, ma non ancora spese, le risorse. E così, nella nostra provincia, risulta che su 17.193 patti di servizio - sottoscritti tra il lavoratore e il Centro per l’impiego per la ricerca del lavoro - le doti attivate si sono fermate a quota 6.286, pari al 36,5%. Una delle percentuali più basse tra le province lombarde, insieme a quelle di Mantova, Pavia e Lodi. E qui sta il punto: perché un numero così elevato di persone si «perde per strada»? «Servirebbe un maggior dettaglio - dice Redondi - per comprendere se chi non ha proseguito nel percorso appartiene alle categorie caratterizzate da una maggiore distanza dal mercato del lavoro e necessita quindi non solo di un percorso di aggiornamento professionale (upskilling) o riqualificazione (reskilling), ma anche di misure di sostegno all’inclusione».

L’età delle persone prese in carico

A livello regionale, tra le persone prese in carico, la fetta più grande (pari al 33%) riguarda chi ha un’età compresa tra i 40 e i 54 anni, seguono gli over 55 (23%) e la fascia 30-39 (20,5%). In Lombardia sono stati attivati 22.004 contratti, la maggior parte (13.134) entro 60 giorni dall’apertura della dote, perlopiù a tempo determinato (13.852), mentre 2.607 sono a tempo indeterminato e 967 riguardano il lavoro intermittente.

In termini di risorse da Pnrr, per il programma Gol la Lombardia nel 2023 ha ottenuto oltre 130 milioni e si stima che altri 300 milioni arriveranno da qui al 2025. Numeri di una certa importanza, che a livello nazionale lievitano a 4,4 miliardi da quando è partito il programma Gol a giugno 2022 fino al 2025.

I finanziamenti sono vincolati al raggiungimento di determinati obiettivi e se «fino a dicembre 2022 il conseguimento era collegato alla semplice sottoscrizione dei patti di servizio - sottolinea Claudio Arcari, responsabile del dipartimento Mercato del lavoro della Cgil Lombardia - per il conseguimento degli obiettivi a dicembre 2025 sarà invece necessario che la persona non solo abbia sottoscritto un patto di servizio, ma che abbia anche avviato una dote con (almeno) un servizio previsto tra formazione e/o accompagnamento al lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA