Fondazione Dalmine, nuova sede per la storia e cultura industriale

L’EVENTO. Tenaris Dalmine e Fondazione Enrico e Agostino Rocca hanno investito 17,5 milioni. Nell’ex foresteria restaurata anche una sala immersiva dedicata alla lavorazione dell’acciaio. Open day da venerdì 19 a domenica 21 aprile.

Una sala immersiva di 60 metri quadrati, nuovi laboratori di robotica industriale, i primi in Italia ad aver ottenuto il marchio «Fact centre for industrial automation», standard mondiale per attrezzature di apprendimento, metodi didattici ed equipaggiamento tecnico. E ancora: un archivio storico con 100mila fotografie e 17mila terabyte di documenti digitalizzati e un programma «education» gratuito che coinvolge 25mila studenti ogni anno e ne ha già formati oltre 70mila. Costata quasi venti milioni di euro, la nuova sede di Fondazione Dalmine Ets (Ente terzo settore) è pronta: dove un tempo sorgeva la foresteria aziendale degli anni Venti, oggi si trova un edificio sostenibile e altamente innovativo. L’inaugurazione dei nuovi spazi, che si inserisce nelle iniziative in programma per la Giornata nazionale del Made in Italy, si avrà con un open day di tre giorni, da venerdì 19 a domenica 21 aprile, dalle 9 alle 19, con una serie di visite guidate alla scoperta degli spazi e del lavoro suoi ricercatori e formatori della Fondazione.

L’edificio, progettato nel 1924 dall’architetto Giovanni Greppi su iniziativa della società, nacque per essere destinato sia agli impiegati sia con funzione di albergo e foresteria per tecnici in permanenza temporanea presso lo stabilimento o che, non avendo famiglia, non vivevano in una casa aziendale. Di quel complesso sono stati recuperati oltre quattromila metri quadrati di nuovi e ampi spazi, destinati alle attività istituzionali, incontri con clienti e fornitori e formazione interna di Tenaris Dalmine. E, naturalmente, destinati alle attività culturali della Fondazione Dalmine con gli archivi al piano interrato, gli ambienti dedicati alla conservazione e digitalizzazione dei documenti, uno spazio espositivo, aree per conferenze e seminari, una biblioteca, spazi per studio e ricerca, aule e laboratori progettati con attenzione ai moderni approcci didattici e alle nuove tecnologie, oltre che all’esterno un ampio parco.

Il progetto della nuova sede

Il progetto della nuova sede è firmato dallo studio Caruso Torricella Architetti e dallo studio 02 ARCH di Milano che ha curato anche la realizzazione della Sala immersiva in collaborazione con NEO (Narrative Environment Operas). Tra i più innovativi ed ecosostenibili d’Italia, l’intervento rispetta i requisiti «Leed» livello Gold, il sistema più prestigioso e riconosciuto a livello internazionale per la valutazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici. L’impiego, nella nuova sede, di un sistema di recupero e di riciclo delle acque meteoriche, per esempio, permetterà di risparmiare il 100% dell’acqua destinata all’irrigazione delle aree verdi di pertinenza, mentre il risparmio dell’acqua potabile a uso igienico sarà del 50%, grazie ad appositi sistemi di riduzione del flusso. L’investimento per la ristrutturazione dell’immobile, pari a circa 17,5 milioni di euro, è stato interamente sostenuto da Tenaris Dalmine e dalla Fondazione Enrico e Agostino Rocca. A questi si aggiungono quasi due milioni di euro per le attrezzature dei laboratori destinati alle scuole forniti da Fondazione Dalmine.

Uno dei gioielli della nuova sede è la sala immersiva, l’unica in Italia dedicata alla storia dell’acciaio e alla sua trasformazione fin dentro ai processi di fusione. Forte è la componente tecnologica, con schermi ad alta risoluzione che ricoprono i 60 metri quadrati e che avvolgeranno il visitatore a 360 gradi con i video sulla produzione industriale di Tenaris Dalmine, oltre che sulla sua storia, il gruppo a cui appartiene e le evoluzioni del futuro.

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