Il Gruppo Gervasoni in Cile per il recupero di pneumatici

PMI DAY. L’azienda bergamasca ha messo a punto un innovativo impianto che tritura le maxi gomme montate sui camion che lavorano nelle miniere.

Al via venerdì i la quattordicesima edizione del Pmi Day, l’iniziativa organizzata da Confindustria che apre le porte delle aziende - un centinaio quest’anno in Bergamasca - ai ragazzi delle scuole medie per far conoscere dal vivo il mondo del lavoro. Tra queste la Meccanica Gervasoni di Lenna, che ieri mattina ha accolto una trentina di studenti dell’Istituto Comprensivo di San Pellegrino.

A parlare a faccia a faccia con gli alunni è stato lo stesso Giovanni Gervasoni, fondatore e presidente di quello che oggi è un vero e proprio gruppo. Infatti all’ azienda specializzata nella lavorazione delle valvole a sfera, nel 2010 si è aggiunta la Molinari Recycling di Grassobbio che costruisce impianti per triturare rifiuti e la Green Ger che lavora e trasforma dal legno il cippato di qualità e produce pellet da legno scortecciato.

I traguardi raggiunti nel tempo dalle tre aziende

Tra gli ultimi, quello che ha permesso alla Molinari di entrare nel mercato dello smaltimento dei pneumatici utilizzati nelle miniere in Sud America e in Australia. Si tratta di pneumatici che possono raggiungere i 4 metri di diametro e le 3 tonnellate di peso ciascuno. Proprio per le enormi dimensioni e le difficoltà di recupero, vengono normalmente abbandonati in cataste ordinate all’interno delle miniere .

«Dopo due anni di prove tecniche, oggi con i macchinari che abbiamo messo a punto possiamo affermare di essere riusciti a completare il processo di valorizzazione energetica e di recupero della gomma», racconta Gervasoni. Un primo maxi trituratore di questo tipo - 1,4 milioni il valore della commessa - è stato spedito in Cile lo scorso maggio. 

La prima miniera dove è stato avviato il processo di recupero della gomma è quella di Chuquicamata, la più grande miniera di rame a cielo aperto al mondo. Diverse le fasi di lavorazione previste. Gli pneumatici vengono dapprima tagliati sul posto in grosse fette di circa 200 kg che vengono poi trasportare a un impianto di recupero della Polambiente, nella zona di Santiago del Cile, dove le fette di gomma vengono ridotte a una dimensione di circa 8 centimetri grazie all’impianto messo a punto dall’azienda bergamasca. Ad oggi, presso la cava cilena, vengono lavorate 10 tonnellate all’ora di pneumatici.

«Gli pneumatici sono tra i materiali più difficili da trattare - spiega Gervasoni - di conseguenza le macchine usate per la loro triturazione devono avere delle lame ben affilate, capaci di tagliare piuttosto che strappare, abbinate ad una elevata rigidità strutturale».

«L’installazione in Cile fa da capo ad altri progetti di trattamento di pneumatici esausti in miniera che vogliamo attivare in altre parti del mondo tra cui l’Africa e l’Australia», conclude Gervasoni.

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