Il paradosso dello scontrino elettronico
Fa bene soprattutto a chi produce la carta

Il consumo doveva calare, invece cresce perché al cliente si rilascia il documento di garanzia Cartotecnica Mara di Val Brembilla: produzione a+ 5%

La sostituzione di scontrini e ricevute fiscali con i corrispettivi elettronici avrebbe dovuto ridurre il consumo di carta. Invece, paradosso tutto italiano, la quantità di rotolini termici usati è aumentata. «Da quando, lo scorso luglio, è entrata in vigore la nuova normativa abbiamo registrato un incremento della produzione tra il 3 e il 5% - conferma Giulia Zanardi, responsabile marketing di Cartotecnica Mara di Val Brembilla, uno dei circa trenta produttori italiani di rotoli di carta termica -. Il punto è che le transazioni vengono sì trasmesse per via telematica all’Agenzia delle Entrate, ma gli esercenti devono comunque rilasciare al cliente un documento necessario ai fini della garanzia o per eventuali resi».

La nuova regolamentazione impone di riportare sul documento una serie di elementi che prima non erano obbligatori, come l’Iva, che varia a seconda del tipo di articolo, e i dati fiscali dell’esercente. «Questo - sottolinea Zanardi - ha fisicamente allungato lo scontrino del 20-30% e quindi ha aumentato la quantità di carta termica utilizzata».

A questo si aggiunga che ogni transazione regolata con carta di credito o bancomat triplica il numero degli scontrini: a quello che ora si chiama documento commerciale, cioè il vecchio scontrino fiscale, si aggiungono la copia cartacea per l’esercente e quella per il cliente. «Lo scontrino – spiegano da Apsp, l’Associazione prestatori servizi di pagamento – serve per eventuali contestazioni dell’addebito».

Il dato relativo al consumo di carta è peraltro destinato a crescere, visto che è stata concessa una proroga fino al primo luglio 2020 per il passaggio allo scontrino elettronico. «Al momento sul mercato italiano risultano attivati 940 mila registratori telematici, ma gli esercenti interessati all’applicazione dell’articolo 22 del Testo Unico Iva sono il doppio», spiega Fabrizio Venturini, direttore generale di Comufficio, l’associazione nazionale delle aziende produttrici, importatrici e distributrici dei prodotti e servizi per l’Ict.

Altro incremento con la lotteria

Il consumo di carta termica sarà incrementato anche dall’entrata in vigore della cosiddetta lotteria degli scontrini, prevista per il prossimo primo luglio. Ogni cittadino avrà infatti un codice assegnato dall’Agenzia delle Entrate che consentirà, per ogni acquisto superiore ai 25 euro, di partecipare a un’estrazione a premi. «Se l’avvento della lotteria sarà confermato, sicuramente si produrrà più carta - sottolinea Venturini - perché, anche se le estrazioni dovrebbero essere consultabili on line, molti clienti vorranno lo scontrino, soprattutto i più anziani che non hanno dimestichezza con Internet».

Il problema principale è che la carta termica ancora non si può riciclare e quindi aumenterà la quantità di rifiuti indifferenziati. «Ma è solo questione di tempo - spiega Giulia Zanardi -. Sul mercato arriverà presto un tipo di carta chimica riciclabile e compostabile. Già adesso le aziende del settore producono carta priva di bisfenolo A, conformemente alla normativa europea, e certificata FSC, cioè proveniente da fonti responsabili. Piuttosto sarà da chiarire un’altra questione: attualmente nei registratori di cassa viene inserita carta termica omolgata da Innovhub per garantirne la leggibilità nel tempo. Ma se lo scontrino perde la sua valenza fiscale, allora bisogna capire se l’omologazione sarà ancora obbligatoria».

© RIPRODUZIONE RISERVATA