Maier Cromoplastica, ora si lavora al ricollocamento degli 82 dipendenti

In liquidazione. Giovedì i sindacati hanno bloccato la consegna delle lettere di licenziamento. Regione e Provincia stanno organizzando un nuovo incontro con la proprietà spagnola.

Le istituzioni fanno quadrato per trovare al più presto un ricollocamento lavorativo agli 82 lavoratori della Maier Cromoplastica di Verdellino, la galvanica in fase di liquidazione da luglio. Regione e Provincia giovedì 6 ottobre si sono subito mosse dopo che mercoledì sera è fallito il tavolo su cui sindacati, assessorato regionale al Lavoro e Mise (Ministero dello Sviluppo economico) hanno cercato, alla fine invano, di convincere i rappresentanti dell’azienda (di proprietà della cooperativa internazionale basca Mondragon Corporation) a prendere in considerazione la manifestazione di interesse arrivata dall’Imr Industries, importante gruppo internazionale del settore dell’automotive con sede nel Brianzolo.

Una flebile speranza che questo tavolo possa essere riaperto è rimasta: Palazzo Lombardia con la Provincia sta lavorando per l’organizzazione di un incontro fra Maier Cromoplastica e Imr Industries da tenere la prossima settimana a Bergamo. Prevale però un certo scetticismo: essendo mercoledì terminata la mobilità, i liquidatori dell’azienda ieri erano già in procinto di consegnare le lettere di licenziamento a tutti i dipendenti riuniti in assemblea. Sono stati i sindacati presenti in azienda a bloccarli: «Siamo riusciti a dissuaderli – sostiene Vittorio Tornaghi (Fiom-Cgil) – richiamandoci agli impegni presi con la Regione e il Ministero per l’organizzazione di un possibile nuovo incontro. Ora ci auguriamo che avvenga a più presto il contatto fra l’azienda interessata e la Maier, dimostratasi ancora una volta disinteressata a trovare soluzioni alternative alla chiusura». Regione e Provincia, per farle cambiare idea, stanno facendo leva anche sui costi della bonifica che la proprietà della galvanica dovrà affrontare per chiudere l’attività.

Giovedì l’assessore regionale Lavoro Melania DeNichilo Rizzoli l’ha evidenziato: «I Baschi a nostro avviso hanno commesso un errore di valutazione. Non solo per le conseguenze sui dipendenti ma anche in merito all’area dismessa che richiederà una bonifica dai costi ingenti». L’assessore ha poi aggiunto che, al di là di cosa accadrà, «da questo momento ci facciamo carico dei dipendenti della Maier con i Centri per l’impiego del territorio perché possano essere da subito accompagnati alla ricerca di un nuovo posto di lavoro ». I centri di impiego nella Bergamasca sono gestiti dalla Provincia che sta seguendo da sempre la vicenda Maier Cromoplastica: «Anche noi – sostiene il presidente di via Tasso Pasquale Gandolfi – speriamo che la proprietà della galvanica accetti di tornare a sedersi al tavolo. Facciamo presente ai suoi rappresentanti che la Provincia presterà grande attenzione alle prescrizioni a carico dell’azienda per la bonifica del suo sito produttivo. I nostri centri per l’impiego si sono comunque già attivati dando il via a una serie di incontri per ricollocare gli 82 lavoratori della Maier. E non da soli ma con la collaborazione di agenzie per il lavoro private e associazioni di categoria come Confindustria Bergamo con cui stiamo definendo un accordo specifico studiato apposta per la galvanica». Anche la formazione politica Per alleanza Verdi e Sinistra è voluta intervenire giovedì sulla questione: «Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di una multinazionale socialmente irresponsabile, che pone il mero profitto come scopo della propria attività, senza una progettazione a medio-lungo termine che costituisca una ricchezza per un territorio e senza rispetto dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori».

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