Pandemia e rincari, grandi società bene ma le nano imprese sono più reattive: i dati

Analisi bilanci 2021. Nella Bergamasca realtà di minori dimensioni più facili al «rosso», ma con più marginalità. I settori con ricavi trainanti: ristorazione, chimico-farmaceutico, tessile e gomma-plastica.

Il sistema imprenditoriale orobico ha reagito bene non solo alla pandemia, ma anche ai rialzi dei prezzi delle materie prime e ai rincari energetici. A dirlo è un’analisi condotta dallo studio di commercialisti e revisori legali Rc di Bergamo, fondato da Marco Rescigno e Paola Carrara, che analizza i risultati di 5.803 società di città e provincia. Del campione analizzato fanno parte 49 realtà con un fatturato superiore ai 150 milioni di euro e 85 con ricavi fra i 50 e i 150 milioni, ma il grosso del tessuto economico è fatto non soltanto di Pmi (443 con un fatturato tra i 4 e 10 milioni e 527 tra i 10 e i 50 milioni), ma soprattutto di «nano imprese», ben 4.700, con fatturato inferiore ai 4 milioni di euro. Quanto ai settori di appartenenza, la meccatronica è il più rappresentato, con 1.233 realtà, seguito da edilizia e commercio, con oltre 1.100 imprese ciascuno.

«La migliore marginalità media del 2021 è conseguenza dell’incremento non proporzionale del costo di alcuni fattori produttivi, ad esempio il costo del personale, cresciuto del 11,8% rispetto all’anno 2020»

Dai dati emerge un aumento medio dei ricavi del 23,7% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con un incremento del margine operativo lordo del 34,9%, ma un miglioramento si è registrato anche rispetto al 2019, quando la pandemia non si era ancora abbattuta sulla Bergamasca (in media +12,5% di ricavi e +17,8% di margine operativo lordo). «La migliore marginalità media del 2021 è conseguenza dell’incremento non proporzionale del costo di alcuni fattori produttivi, ad esempio il costo del personale, cresciuto del 11,8% rispetto all’anno 2020 - spiega Marco Rescigno - mentre i rincari di materie prime ed energia, che già l’anno scorso avevano iniziato a manifestarsi, non hanno inciso significativamente sulla marginalità media nell’esercizio 2021».

Indicatori finanziari: sostanziale tenuta delle medie imprese bergamasche nel 2021, mentre le grandi vedono un peggioramento sia nella posizione finanziaria netta sia nell’indipendenza finanziaria

La capacità di ripresa del sistema è evidente anche analizzando l’incidenza delle società in perdita, passata dal 16% nel 2019 al 23% nel 2020, per poi scendere al 13% nel 2021. Sono andate in rosso soprattutto le attività di dimensioni minori (il 14% delle «nano imprese» a fronte dell’11% delle grandi e dell’8% delle medie), che però hanno dimostrato anche più reattività e un maggior incremento di marginalità (+45,1% le nano imprese, +43,9% le piccole, +34,2% le medie, +39% le grandi e +27,9% le molto grandi).

Anche analizzando gli indicatori finanziari si vede una sostanziale tenuta delle medie imprese bergamasche nel 2021 (+0,5% la posizione finanziaria netta, -0,8% l’indice di liquidità), mentre le grandi imprese vedono un peggioramento sia nella posizione finanziaria netta (-39,2%) sia nell’indipendenza finanziaria (-4,3%).

«Cresce il capitale circolante»

«Si inizia a riscontrare - conferma Paola Carrara - un generale incremento del capitale circolante netto sia rispetto all’esercizio 2020 sia rispetto a quello 2019: questo fenomeno, osservabile soprattutto nelle imprese di maggiori dimensioni, è con ogni probabilità una reazione agli aumenti dei prezzi delle materie prime che ha portato le aziende ad accumulare scorte già nel 2021».

L’indice di redditività delle vendite, cioè il margine operativo lordo sui ricavi delle vendite, è in crescita per tutti i settori, fatta eccezione per carta, commercio, materie plastiche e gomme

L’analisi per settore di attività 2021 rispetto al 2020 vede in testa per ricavi ristorazione (+44,58% per l’effetto rimbalzo dopo le prolungate chiusure per il Covid), prodotti chimico-farmaceutici (+34,3%), tessile e moda (+32,18%), gomma-plastica (+31,45%), edilizia (25,9%), mentre in termini di margine operativo lordo le migliori performance sono state quelle di legno (+89,9%), commercio (+80,5%) e prodotti chimico-farmaceutici (+40,7%). Anche l’indice di redditività delle vendite, cioè il margine operativo lordo sui ricavi delle vendite, è in crescita per tutti i settori, fatta eccezione per carta, commercio, materie plastiche e gomme, che registrano un trend opposto che per Rescigno e Carrara «potrebbe essere dovuto ai primi segnali di aumento dei costi delle materie prime e dell’energia».

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