Parcheggio disabili, le regole per ottenere il contrassegno blu

CONSUMATORI . Col talloncino accesso anche alle zone a traffico limitato. Busi (Adiconsum): necessaria la certificazione della commissione medica

Nonostante il codice della strada preveda sanzioni anche pesanti e sia aumentata la sensibilità da parte della maggioranza delle persone sul tema dell’attenzione alle disabilità, sono in crescita le segnalazioni da parte delle persone che trovano il posto auto a loro riservato (e ben evidenziato da apposita segnaletica orizzontale e verticale) occupato da chi non ne ha diritto.

Una violazione insopportabile, perché a farne le spese sono le persone più fragili, alle quali lo Stato ha destinato delle misure per favorire la mobilità. Un’iniziativa in tal senso è il contrassegno (di colore azzurro, con il simbolo internazionale dell’accessibilità bianco della sedia a rotelle) da mettere in bella evidenza all’interno del mezzo a quattro ruote su cui si viaggia e che permette alle persone con problemi di deambulazione e ai non vedenti di usufruire di facilitazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli al loro servizio, lì dove la generalità dei mezzi non può viaggiare o parcheggiare.

«Raccogliamo continuamente le più che comprensibili proteste da parte di chi legittimamente è in possesso del contrassegno disabili e viene privato di un sacrosanto diritto sancito dalle leggi dello Stato - spiega Mina Busi, presidente di Adiconsum, l’Associazione difesa dei consumatori e ambiente della Cisl di Bergamo -; nello stesso tempo aumentano le richieste di informazioni da parte dei portatori di disabilità, alla ricerca di spiegazioni su cosa si deve fare per averlo oppure, una volta avuto, su come gestire una serie di problematiche derivate dal suo utilizzo».

Contravvenzioni non dovute

Il caso più diffuso in tal senso riguarda le multe ricevute per aver circolato in una zona vietata ai più (come le Ztl o le corsie riservate al trasporto pubblico) ma non ai (regolari) possessori del contrassegno circolazione disabili. «Il primo consiglio che diamo – prosegue la presidente di Adiconsum Bergamo - è di verificare preventivamente sui siti dei comuni le vie che saranno utilizzate, per segnalare la targa dell’auto (ad esempio nei casi di Ztl) nei tempi e nei modi dovuti alla polizia locale. Nel caso invece arrivi una multa, si può presentare ricorso al Prefetto, al Giudice di Pace o ricorrendo all’autotutela: come già avvenuto in numerose occasioni, siamo pronti ad aiutare i consumatori nei vari procedimenti». Il ricorso al Prefetto territorialmente competente, prosegue Mina Busi, va fatto per iscritto (in carta semplice), mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, utilizzando la posta elettronica certificata (la casella Pec deve essere intestata al ricorrente e il ricorso deve essere firmato digitalmente).

Il ricorso può anche essere presentato direttamente a mano, presso la Prefettura o al Comando della Polizia Municipale la quale, a sua volta, lo trasmetterà al Prefetto. Il termine per ricorrere al Prefetto è di 60 giorni dalla data di contestazione della violazione (oppure di notifica del verbale di contravvenzione). Il ricorso al Giudice di Pace deve essere inoltrato invece entro 30 giorni dalla notifica della contravvenzione. Si può depositare a mano, presso la cancelleria del Giudice di Pace, oppure tramite posta Raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo procedimento rappresenta un vero e proprio processo, che si chiude con una sentenza del giudice, il quale può accogliere o rigettare il ricorso proposto. Per l’annullamento della multa in autotutela ci si può rivolgere invece allo stesso organo (polizia locale, Carabinieri, Polizia stradale) che ha emesso la contravvenzione, risparmiando così il dispendio in termini di tempo e denaro che le modalità di ricorso già descritte comporterebbero. Nel caso di Bergamo, si può contattare l’ufficio specifico della polizia locale (tel. 035.399285). Ma, al di là delle contestazioni, il contrassegno per disabili rimane ancora per molti un tema non chiaro.

Come richiedere il «pass disabili»

«Per richiederlo – sottolinea Mina Busi -, è necessario che la disabilità venga riconosciuta in seguito ad una valutazione effettuata da una specifica commissione medica dell’Ats, che, nel redigere il verbale d’invalidità, riconosce e dà diritto ad agevolazioni differenti. Solo con il riconoscimento della disabilità da parte della commissione si può capire se si ha diritto al contrassegno per il parcheggio riservato ai disabili, perché il riconoscimento di una forma di disabilità non dà automaticamente il diritto a possedere il contrassegno per il parcheggio. Nel corso della visita medica, la commissione deve constatare una capacità sensibilmente ridotta nel camminare da parte dell’individuo disabile. Inoltre, dovrà indicare nel verbale in modo specifico la dicitura “invalido con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta”.

Con la certificazione in mano, la persona portatrice di disabilità deve poi rivolgersi al proprio Comune di residenza e richiedere il contrassegno: solitamente il comando della Polizia locale si occupa della verifica delle condizioni e del successivo rilascio». Il contrassegno vale cinque anni dal momento del suo rilascio, salvo diversa indicazione, e dà la possibilità di parcheggiare negli appositi stalli riservati e di entrare nelle zone a traffico limitato (Ztl). Il diritto di libera circolazione delle persone affette da disabilità è personale, e quindi legato alla persona e non al veicolo. Info Adiconsum Bergamo, tel. 035.324580; e-mail: [email protected].

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