Quando i coni gelato producono inclusione: in azienda 15 disabili

LA STORIA. Intesa Ostificio Prealpino-Comune per tirocini sociali. Messina: esperienze di realizzazione, Minetti: «Le fragilità diventano un punto di forza».

Alzarsi ogni mattina per andare al lavoro, fare amicizia con i colleghi. E imparare a impacchettare coni gelato che andranno in mezzo mondo. L’Ostificio Prealpino, storica azienda con sede in centro città, in via Orelli, apre le porte a 15 persone con disabilità, grazie a una convenzione stretta con il Comune di Bergamo. Si tratta di tirocini di inclusione sociale, «una bella possibilità anche per le aziende private – spiega l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina –. Rappresenta una forte azione di sensibilizzazione: le persone con disabilità possono essere davvero una risorsa».

Il Comune di Bergamo ha in attivo 40 collaborazioni con enti pubblici e privati, 111 le persone con disabilità (lieve) coinvolte. Il tirocinio (con un riconoscimento economico a fini educativi) dura di norma 24 mesi, «ma solitamente viene rinnovato – spiega Paola Morandini, funzionaria comunale –. Soprattutto negli ultimi anni c’è grande sensibilità: in passato eravamo noi a contattare le aziende, ora sono loro che ci cercano».

Il lavoro è importante per la qualità della vita delle persone disabili. E alla fine diventa un do ut des. Anche gli ambienti lavorativi migliorano dal punto di vista umano, si arricchiscono. Spiega l’assessore Messina: «Per il Comune è importantissimo ampliare al mondo del privato queste politiche attive del lavoro, sono esperienze che incrementano la possibilità di realizzazione di sé». «Il fatto di vivere un ambito lavorativo “normale” ha un valore altissimo, del resto per tutti noi, il fatto di rendersi utili è importante» aggiunge Morandini. In città sono diversi i soggetti coinvolti in questo tipo di progettazione. Ad esempio il supermercato Conad di Boccaleone, la cooperativa sociale Bergamo lavoro, la Sercar (nelle mense scolastiche), il panificio Tresoldi, ma anche enti pubblici come la biblioteca Mai, gli asili nido, il Patronato San Vincenzo. Ad accompagnare l’inserimento lavorativo ci sono gli educatori della cooperativa L’Impronta, che aiutano anche i dipendenti delle aziende ad approcciarsi e a comprendere la persona con disabilità.

Si prepareranno coni gelato

Ora anche l’Ostificio Prealpino farà la sua esperienza. I ragazzi confezioneranno i coni gelato con la tecnologia «flowpack». Spiega Aurora Minetti, figlia dell’amministratore unico Arnaldo Minetti, terza generazione della storica azienda che quest’anno compie 85 anni: «Avevamo una serie di importanti commesse per l’estero. Abbiamo pensato che anche persone con disabilità avrebbero potuto trovare soddisfazione in questa attività, ritagliandosi un ruolo attivo, svolgendo un lavoro che desse loro dignità, perché davvero ci daranno un grande contributo. Siamo sicuri che le fragilità possano diventare un punto di forza e che questo progetto ci restituirà moltissimo».

L’iniziativa ben si sposa con la filosofia dell’azienda: «Il desiderio di aderire al progetto è mosso dalla volontà di agire in maniera proattiva con il territorio ed è stata possibile grazie all’impegno di mio papà Arnaldo e di Diego Zanoli, direttore generale di Ostificio Prealpino e procuratore di Puntogel, azienda del gruppo Minetti – conclude Aurora –. In un ambiente di lavoro dove il mercato chiede di tenere ritmi altissimi, sembra difficile trovare spazio per le fragilità, ma è una strada percorribile e gratificante. Portiamo avanti una vocazione di famiglia, che era anche di mio nonno: riuscire a restituire sempre qualcosa al territorio».

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