Superbonus, il Governo apre su F24 e ricostruzione sisma. Crediti per 19 miliardi

La strada degli F24 per sbloccare il nodo dei crediti incagliati e l’ipotesi di mantenere la possibilità della cessione per i lavori legati al post sisma e gli incapienti. È questa la doppia apertura del governo sul tema caldo del superbonus, su cui invece viene confermato il cambio di rotta impresso dal decreto varato venerdì nel Consiglio dei ministri.

I bonus edilizi restano solo nella forma delle detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi. Un’apertura accolta con favore dalle associazioni di categoria, che però si dicono soddisfatte a metà e sperano ancora che altri correttivi arrivino dalla conversione del decreto in Parlamento.

Nel corso del doppio incontro (prima sono stati ricevuti Abi, Sace e Cdp e poi le associazioni di categoria), il governo ha ribadito «la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi». Ma per affrontare il nodo dei crediti incagliati, una «bolla da sgonfiare» - come l’ha definita al tavolo il ministro Giorgetti - da circa «19 miliardi», la strada indicata dal governo e su cui si lavorerà è quella di intervenire attraverso le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24.

Il lavoro è appena agli inizi. Sulla situazione dei «cosiddetti “crediti incagliati” il governo rimanda a un nuovo tavolo. E in questo ambito qualche soluzione potrebbe arrivare per le imprese più piccole e per quelle che operano nella ricostruzione post-sisma. Un’altra apertura fornita dal governo riguarda gli incapienti e i redditi bassi, che potrebbero continuare ad usufruire della cessione del credito per tutti i bonus edilizi.

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