Un risparmio gestito da 14,5 miliardi: investe un bergamasco su tre

SALONE RISPARMIO. In provincia 353mila sottoscrittori per un valore medio di 42mila euro. L’identikit orobico: risparmiatore attento e consapevole degli investimenti.

Mercoledì 17 maggio, alla tredicesima edizione del Salone del Risparmio, sono stati presentati i nuovi dati nazionali (aggiornati a fine 2022) dell’Osservatorio sui sottoscrittori di fondi comuni, curato dall’Ufficio Studi di Assogestioni. Lo studio - che traccia l’identikit degli investitori italiani, analizzandone anagrafiche e preferenze - presenta anche una serie di evidenze relative alle provincie italiane: a Bergamo si delinea un risparmiatore attento e abbastanza consapevole delle forme di investimento del proprio denaro che, anziché «abbandonato» in giacenza sui conti correnti, tende a impiegare in forme remunerative.

Oltre 353.800 sottoscrittori

L’Osservatorio, infatti, stabilisce che complessivamente il patrimonio gestito in provincia di Bergamo è pari a 14,8 miliardi di euro, per un totale di oltre 353.800 sottoscrittori su più di 1.102.000 abitanti, praticamente un terzo investe, con un tasso di partecipazione pari al 32%, di ben 12 punti superiore alla media nazionale che si attesta al 20%. Un così forte interesse della provincia orobica per il risparmio gestito viene parzialmente stemperata dal valore medio dell’investimento in fondi comuni poiché lo studio dell’Osservatorio indica che i bergamaschi detengono mediamente un patrimonio pari a 42mila euro, di poco inferiore rispetto alla media nazionale che raggiunge i 45mila euro.

L’evento, che si chiude giovedì 18 maggio, è stato organizzato da Assogestioni nella nuova sede Allianz MiCo a Milano con il titolo «Il risparmio oltre la crisi. Accompagnare l’investitore verso scelte consapevoli». Il tema di quest’anno rappresenta l’occasione per una riflessione consapevole sul ruolo che la gestione del risparmio può giocare a fianco di famiglie, aziende e sistema economico nell’affrontare le sfide del nuovo scenario, tra incertezze geopolitiche, crisi energetica, volatilità finanziaria e il ritorno dell’inflazione. La provincia bergamasca sembra incline a reagire positivamente a tali sfide.

Nel complesso, infatti, l’Osservatorio mette in evidenza la provincia di Bergamo come una tra le più partecipative nel mondo degli investimenti nei fondi comuni in Italia, con dati anche superiori a quelli della regione Lombardia (dove si registra un tasso di partecipazione pari al 28% e l’investimento medio si attesta a circa 51 mila euro).

Generazioni a confronto

Una maggiore caratterizzazione delle tipologie dei risparmiatori bergamaschi che sottoscrivono fondi comuni ci viene fornita dallo spaccato generazionale degli investitori. L’Osservatorio rileva che la maggioranza dei sottoscrittori (circa il 41%) appartengono alla generazione dei cosiddetti Baby Boomers (i nati tra gli anni tra gli anni 1945 e il 1964). È ancora contenuta la partecipazione dei risparmiatori più giovani: solo circa il 15% appartiene ai Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e alla generazione Z (nati tra 1995 e 2012). Come per il resto di Italia anche a Bergamo l’età media di un sottoscrittore è di 60 anni, in linea con la media nazionale che si attesta intorno ai 61 anni.

Cala il divario uomo-donna

Storicamente, e non solo nella Bergamasca, chi investe maggiormente sono gli uomini, delegati da sempre a gestire le «fortune» di famiglia. Appare quindi interessante, e forse un segno che qualcosa sta cambiando in queste dinamiche, che la differenza uomo-donna si sta assottigliando. Infatti, dalla ricerca emerge che le donne oggi rappresentano quasi la metà degli investitori della provincia di Bergamo, il 45% contro il 55% degli uomini.  L’asset allocation, presentato nello studio di Assogestioni, fornisce un maggiore dettaglio delle tipologie di investimenti sottoscritti: il 29,5% dei 14,8 miliardi del patrimonio gestito nella provincia è investito in fondi flessibili, il 25,3% in obbligazionari, il 20,5% in azionari e il 24,7% in fondi bilanciati.

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