Politici e non, Mattarella
mette tutti in riga

Se ha deciso di parlare con chiarezza e lanciare messaggi inequivocabili a Sergio Mattarella non fanno certo velo la ritualità e il formalismo delle ricorrenze: ieri la tradizionale cerimonia «del Ventaglio» con la stampa parlamentare nei giardini del Quirinale, qualche giorno fa il suo ottantesimo compleanno. Al compleanno, mentre rispondeva ai tanti messaggi di auguri, il Capo dello Stato ha trovato il modo di rimproverare alle Camere e al Governo il varo di decreti zeppi di cose che non c’entrano nulla con il titolo principale del provvedimento. Mercoledì 28 luglio, allo scambio di auguri con i giornalisti per le imminenti vacanze, è intervenuto con parole inequivocabili sui vaccini ma anche sulle responsabilità dei partiti.

Il ragionamento del Capo dello Stato è semplice e di buon senso: l’emergenza non è alle nostre spalle, avverte, anzi l’affermarsi delle varianti del Covid rende il virus ancora più contagioso. Dunque la strada della vaccinazione non va smarrita neanche per un istante: vaccinarsi «è un dovere morale e civico». Se non si ha questa consapevolezza – e il richiamo al green pass c’è, anche se implicito – si rischia una nuova paralisi della vita sociale ed economica, «nuove diffuse chiusure, ulteriori pesanti conseguenze per le famiglie e le imprese». Quindi, se non si vogliono altri lockdown che sarebbero fatali per il sistema economico che si sta appena riprendendo e che aspetta i fondi del Recovery Fund, non si può essere ambigui sui vaccini. «Chi limita la nostra libertà – ha ammonito – è il virus, non gli strumenti che servono per sconfiggerlo…le persone hanno il diritto che nessuno porti il virus in casa loro». La stroncatura dei vari movimenti no-vax , no-mask, no-pass non poteva essere più esplicita.

C’è poi nel discorso la parte riservata alle forze politiche che a Mattarella devono sembrare un po’ troppo superficialmente fiduciose sul fatto che ormai si possa suonare il «liberi tutti» e quindi pronte a cavalcare il pur legittimo desiderio degli italiani di condurre una vita normale e libera. Invece «i partiti non devono smarrire la consapevolezza dell’emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando…che non si pensi di averla già alle spalle», e dunque non ci si perda dietro a questioni di importanza minore rispetto a questa emergenza che ci attanaglia ancora. È chiaro che Mattarella non fa nomi, né potrebbe, ma è altrettanto facile individuare in questi richiami la l’atteggiamento nei confronti dei vaccini e del green pass che si registra tra i due leader maggiori del centrodestra: sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni, pressati da giornali e avversari, hanno reso noto alla fine di essersi personalmente vaccinati, ma Salvini è stato oggetto – per certe sue ripetute dichiarazioni - di un durissimo attacco da parte di Draghi («Chi fa appello a non vaccinarsi, fa appello a morire o a lasciar morire»). E per quanto lieve, si intuisce nelle parole di Mattarella anche un invito a non perseguire pedissequamente l’interesse elettorale di partito in un frangente tanto difficile della vita nazionale, e insomma a non essere ambigui nei confronti degli elettori no-vax.

Ma c’è un altro passaggio molto importante nel discorso del Ventaglio di quest’anno. È quello dedicato alle riforme indispensabili per attingere ai fondi europei. Dice il Presidente: serve «mediazione e ascolto» ma poi servono «decisioni chiare ed efficaci». E siccome in questi giorni c’è molta tensione sulla riforma della giustizia penale presentata dalla Guardasigilli Marta Cartabia ed è in corso una difficile trattativa a palazzo Chigi soprattutto con i grillini, non è difficile leggere in controluce l’invito a Draghi ad andare avanti speditamente verso la soluzione del problema. In questo caso procedere alla soluzione da ottenersi mediante voto di fiducia nonostante Giuseppe Conte dica che non potrebbe dare il proprio sì senza vedere riconosciute alcune richieste di modifica.

Ultimo elemento: la scuola, o meglio una ripresa «ordinata della vita scolastica» da avviarsi «come priorità assoluta» nel prossimo anno: naturalmente portando a termine la campagna vaccinale.

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