Violenza minorile, cure senza sostegno

ATTUALITÀ. Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri prevede un nuovo, più duro regime sanzionatorio contro la violenza minorile. Ma il fenomeno va inquadrato dentro un tema urgente più generale: la condizione giovanile.

È in aumento anche la violenza contro se stessi: atti di autolesionismo, disturbi alimentari, consumo di droghe cosiddette leggere, pericolose pasticche chimiche, spesso in mix con l’alcol, per anestetizzare l’ansia. Atti figli di un disagio psicologico o psichiatrico, di un male di vivere senza ascolto e del non sentirsi all’altezza delle prestazioni che la nostra società instilla. I servizi di neuropsichiatria infantile (ai quali competono gli under 18) e le comunità per minori hanno liste d’attesa lunghissime, una presenza non sufficiente a rispondere alle domande d’aiuto in forte crescita. Ma nella Manovra 2024 non c’è traccia di finanziamenti per rispondere alle lacune.

Un altro tema che si incrocia con quello della violenza minorile è la crisi della famiglia, la sua fragilità e precarietà non solo economica che mina la capacità di gestire i «figli difficili», soprattutto quando si è soli, senza una «rete» di supporto, o si abita in aree dove le istituzioni sono assenti. Il decreto cancella la multa da 30 euro per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo, sostituita da un nuovo articolo del codice penale che prevede una pena fino a due anni di carcere. Non sarebbe stato più sensato un accompagnamento all’obbligo senza ricorrere alla carcerazione?

Al fondo poi c’è il debordare della violenza nella nostra società. Quella fisica ma anche quella verbale legalizzata, in televisione e sui social nei quali i giovani navigano per ore ogni giorno. È ipocrita pensare che questa piaga dell’aggressività, diffusa e accettata, riguardi solo gli adulti e non abbia ricadute sui minori. Che esempio possono rappresentare persone non educate all’autocontrollo e alla gestione degli inevitabili conflitti che la vita ci pone davanti? La questione educativa è indicata come priorità da anni chiamando in causa la scuola che però non viene dotata degli strumenti necessari per agire ma impoverita. Andrebbe sostenuta e rafforzata anche l’alleanza tra parrocchie, volontariato e luoghi di socializzazione sana.

Lo scrittore e formatore Eraldo Affinati nel 2008 insieme alla moglie ha fondato la Scuola «Penny Wirton» per l’insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti. Mercoledì scorso in un editoriale su «Avvenire» ha affrontato con lucidità il tema della «deflagrazione del desiderio»: «La perniciosa illusione, che le nuove tecnologie provocano e assecondano, in base alla quale per essere felici bisogna superare ogni limite, provare tutte le emozioni, sprofondare nel delirio, diventare belli, ricchi e famosi, finendo per smarrirsi nei meandri dell’inconscio, aderendo supini a qualsiasi sollecitazione, preda degli istinti, senza più controllo. Gran parte della cultura novecentesca, enfatizzando la libertà fine a sé stessa, ha creato le premesse di questa sbornia collettiva a cui la grande maggioranza degli adulti purtroppo soggiace». Si inaspriscono le pene per i reati degli under 18 come se si trattasse di adulti e non di persone in un’altra età dello sviluppo, senza per altro porsi il problema che la detenzione in Italia avviene spesso in luoghi inidonei: il «Beccaria» di Milano ad esempio era un carcere minorile modello, da quasi vent’anni ormai non c’è un direttore (sostituito dai «facente funzione») e da una quindicina ci sono lavori in corso che non finiscono mai. Le pene hanno una finalità riparativa ma anche rieducativa prevista dalla Costituzione, finalità tanto più preziosa se rivolta a ragazzi: o vogliamo considerarli già persi?

Ma sarebbe ora di mettere all’attenzione il grande tema del marasma nel quale viviamo anche per responsabilità della politica sguaiata che rincorre il facile consenso e non contribuisce a costruire comunità abitate da relazioni solidali, a sostenere alleanze virtuose per la soluzione dei problemi che richiedono tempi medio-lunghi: se perdiamo gli adolescenti pagheremo un prezzo salato nel futuro.

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