L’integrativo Abb aumenta il premio, in Bergamasca interessati in 1.200

L’IPOTESI DI ACCORDO. L’aumento medio si attesta a 1.017 euro lordi. Lunedì assemblea al sito di Dalmine, martedì alla sede in città.

Manca ancora l’ok dei lavoratori perché l’ipotesi di accordo sul rinnovo dell’integrativo in Abb diventi effettiva e il verdetto dovrebbe arrivare entro fine mese, considerando che le assemblee con i lavoratori dei vari stabilimenti italiani si concluderanno entro il 20 ottobre, lasciando il posto al referendum. Nelle due sedi bergamasche le assemblee sono in programma lunedì allo stabilimento di Dalmine (883 dipendenti) e martedì al sito in città (circa 400 impiegati).

Dopo circa un anno e mezzo di trattative, le parti hanno trovato un punto d’accordo, a livello economico, su un aumento medio del premio di risultato di 1.017 euro lordi, con il suo valore che, a regime (l’accordo riguarda il quadriennio 2024-2027), «raggiungerà l’importo medio di circa 6.500 euro», come rileva l’azienda. E nella nostra provincia questo importo è anche maggiore, toccando, nel 2027, i 7.070 euro medi nella sede di Bergamo (si tratta del valore più alto a livello di gruppo) e i 7.020 nel service di Dalmine.

La quota welfare va dai 210 euro di quest’anno ai 290 del 2027. Se poi il dipendente sceglie di convertire in welfare almeno il 10% del premio, l’azienda riconosce un contributo (welfare) aggiuntivo pari al 20% della quota convertita. Riguardo, poi, Cometa, il Fondo nazionale di pensione complementare dei metalmeccanici, la quota annua a carico dell’azienda viene portata a 250 euro, corrisposta in due tranche nei mesi di ottobre e aprile di ogni anno. Per i trasfertisti, le maggiorazioni e indennità vengono incrementate del 25%.

Quest’anno, poi, l’azienda riconoscerà al singolo dipendente anche un bonus carburante di 180 euro. In generale, si tratta di temi su cui «Abb ha investito assicurando un percorso di incrementi che proseguiranno fino al 2027», fa sapere l’azienda. «Sono inoltre stati potenziati gli strumenti di flessibilità dei nostri stabilimenti produttivi che consentiranno di soddisfare con sempre maggiore prontezza ed efficacia le crescenti esigenze dei nostri clienti, garantendo al contempo una più gestibile turnazione per le persone interessate da tali strumenti». Secondo l’azienda «i contenuti dell’accordo rafforzano e sottolineano l’attenzione di Abb nel porre al centro del business le proprie persone e le loro esigenze».

C’è soddisfazione per l’intesa anche da parte sindacale. Per il bergamasco Mirco Rota della Fiom-Cgil nazionale si tratta di «un risultato molto buono, perché, oltre a incrementare i vari sistemi premianti in modo molto significativo, per la prima volta siamo riusciti a ridurre l’orario di lavoro per i turnisti a parità di salario». Rota sottolinea comunque come «l’accordo lasci aperta una serie di questioni irrisolte, che l’azienda non ha voluto negoziare, come lo smart working (che in Abb è illimitato per gli impiegati, senza accordo sindacale, ndr) e le disparità economiche tra uomini e donne». Per Mirko Dolzadelli, segretario generale della Fim-Cisl Lombardia, «a fronte di un negoziato piuttosto complesso, l’esito valorizza le istanze di tutti gli stabilimenti del gruppo in un quadro complessivo di forte eterogeneità tra un sito e l’altro». E precisa: «Riteniamo fondamentale, attraverso la piena attuazione dei due livelli contrattuali, la difesa del potere d’acquisto, riconoscendo ai lavoratori Abb il contributo alla crescita del gruppo. Il contratto di secondo livello è importante anche dal punto di vista normativo e nel confronto con l’azienda cercheremo di valorizzare alcuni strumenti fondamentali come lo smart working». Dal canto suo, Vittorio Sarti, coordinatore della Uilm Lombardia, rileva come «l’accordo sia positivo, sia per la parte economica, sia per quella normativa, con importanti incrementi salariali sul Pdr e sul welfare». Inoltre, «è stata istituita una banca ore solidale che permette ai lavoratori di cedere giorni di ferie ai colleghi con particolari esigenza di salute».

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