Elisa Cucchi si racconta: «Essere mamma? Serve sincerità, anche nei momenti duri»

L’INTERVISTA. Il volto di Bergamo Tv e il suo messaggio alle figlie: «Dico loro di sorridere, abbiamo sconfitto insieme la malattia». L’appello alle donne: «Anche nel dolore non perdete mai la voglia di vivere e di amarvi. E a tutte dico di fare prevenzione e di non avere paura di essere madri».

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«C’è una frase di Madre Teresa di Calcutta che mi ha accompagnato in questo percorso da luglio scorso: “Le cicatrici sono il segno che è stata dura ma il sorriso è il segno che ce l’hai fatta”. Questo è l’augurio che voglio fare anche alle mie ragazze, Marina e Anita, e a mio marito Matteo. Dico loro: sorridete perché ce l’abbiamo fatta insieme». Per il giorno della festa della mamma abbiamo scelto per L’Eco di Bergamo Incontra la storia di una mamma e collega, Elisa Cucchi, bergamasca 36enne, uno dei volti noti di Bergamo TV.

Una donna piena di vita e di energia, famosa per il suo sorriso che non ha perso neanche negli ultimi mesi e neppure ora, che si mette a nudo in un giorno così speciale: «Però io non mi ritengo una mamma speciale - sottolinea - e nemmeno un super eroe, ma la mia famiglia ha dovuto affrontare, purtroppo dall’estate scorsa, il mio problema di salute. Mi è stato diagnosticato un tumore al seno triplo negativo e in 15 giorni mi sono ritrovata a fare la prima chemioterapia. Essere mamma significa essere sincera con la propria famiglia e raccontare quello che sta succedendo» spiega e specifica: «Vale anche a parti invertite. La sincerità significa condivisione anche di quello che è stato un problema e partecipazione. Non sono stata più brava di altre, ma questa partecipazione ha significato chiedere alle mie figlie, per esempio, di tagliarmi i capelli preventivamente, ha significato affrontare con loro ogni pezzo del mio percorso».

Con la sua storia, dal racconto di Elisa Cucchi arriva anche un messaggio, per tutte le donne: «Vorrei dire a tutte le persone che stanno affrontando un momento difficile: prendetevi cura di voi, continuate il più possibile ad uscire, a fare la vostra vita e se riuscite a fare un minimo di attività fisica fatelo. Mi sono sforzata, giorno dopo giorno, e questo mi ha consentito di sentirmi normale anche all’interno della famiglia».

Elisa aggiunge: «Il mio essere mamma porta con sé anche un senso di responsabilità e quindi, oltre alla sincerità nel dire immediatamente alle mie figlie cosa mi stava succedendo, ho pensato che dovevo rendere questo momento e questo periodo brutto della mia vita il più normale possibile». Un grazie poi va all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: «Dal primo giorno qui ci sono stati nella Torre Sei oncologi e infermieri meravigliosi. Anzi ho trovato anche alcuni amici. Se posso, ringrazio Selina che mi ha coccolata in tutto questo percorso speciale. Lì ci sono tanti pazienti e la cosa che mi ha colpito e che porterò sempre dentro il mio cuore è che tanti di questi pazienti indossavano lo stemma dell’Atalanta. Il mio lavoro e la mia passione mi hanno accompagnato anche in questo pezzo di vita».

«Io ho scoperto di avere questo tumore al seno con la palpazione e con i controlli annuali che nonostante la mia giovane età ho sempre fatto e questo lo dico a tutte le mamme soprattutto alle giovani mamme. Controllatevi, non abbiate paura perché prima si interviene, prima si combatte questa malattia»

Che cosa succede adesso? «Il mio percorso non è finito, manca la radioterapia. Una sorta di posticipo di quello che è il mio traguardo verso la guarigione - e sorride -. Sì perché, alla fine, io sono guarita. Questo è importante». Poi l’augurio a tutte le mamme: «Di avere forza, di avere coraggio, di avere senso di responsabilità ma soprattutto in questa responsabilità c’è la prevenzione. Io ho scoperto di avere questo tumore al seno con la palpazione e con i controlli annuali che nonostante la mia giovane età ho sempre fatto e questo lo dico a tutte le mamme soprattutto alle giovani mamme. Controllatevi, non abbiate paura perché prima si interviene, prima si combatte questa malattia».

E poi ancora: «Alle giovani donne voglio dire questa cosa per me importante: non abbiate paura ad avere figli e a costruire la vostra famiglia. Io ho 36 anni, ho la fortuna di avere due giovani ragazze perché sono diventata mamma presto. Non abbiate paura nemmeno a essere mamme, perché poi la vita può portare a queste situazioni, come la mia, che potrebbero impedirvi di essere mamma. Io sono mamma, e questa è la mia più grande fortuna».

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