Energia, aumenti «illegittimi» in bolletta: «In Bergamasca migliaia di segnalazioni»

La querelle.L’Antitrust ha bacchettato le compagnie sul tema delle modifiche unilaterali ai contratti. I consumatori: «Una nostra vittoria». A2A si difende: «Rinnovi proposti solo ai clienti giunti a scadenza».

Il via vai era iniziato già in estate, e praticamente non s’è mai interrotto. Negli sportelli delle associazioni dei consumatori, quasi non passava giorno senza che si presentasse qualcuno a chieder lumi sulle «modifiche unilaterali» dei contratti energetici. Martedì qualcosa è cambiato: l’Antitrust ha infatti avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie – cioè compagnie che, insieme, detengono circa l’80% del mercato – per «presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale».

«Aumenti ingiustificati»

In Italia, spiega l’Antitrust, «i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono oltre 7 milioni», e 2,6 milioni di loro «avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo». In Bergamasca la stima è di decine di migliaia di utenti coinvolti. In concreto, sotto la lente dell’Antitrust sono finite le più recenti «proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali». Il decreto Aiuti-bis di agosto (poi convertito in legge a settembre) ha invece sospeso dal 10 agosto al 30 aprile 2023 l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. Così alle società, si legge nei documenti dell’Autorità, «viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso»: in sostanza, avrebbero ugualmente aggiornato i prezzi anche in una «finestra» che era invece tutelata dal decreto Aiuti-bis.

I consumatori

Proprio il ruolo delle associazioni dei consumatori è stato importante, per smuovere l’approfondimento dell’Antitrust: diversi enti in Italia, tra cui Adiconsum Bergamo e Federconsumatori Bergamo, avevano infatti inoltrato delle specifiche segnalazioni, e l’altro giorno l’Antitrust ha inviato a queste stesse associazioni una comunicazione che dà conto dell’avvio del procedimento contro le società energetiche. «Il decreto Aiuti-bis aveva fissato dei paletti a tutela degli utenti, invece sembra che alcune aziende non li abbiano rispettati – riassume Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Richieste di aiuto da parte dei consumatori ci arrivano a cadenza giornaliera, davvero in tanti hanno ricevuto dalle aziende le comunicazioni sulle modifiche unilaterali che aumentano le tariffe. La casistica è ampia e complessa. Tali comportamenti a nostro avviso sono illegittimi e vanno sia contestati al gestore sia segnalati alle autorità». «Già quando era stato pubblicato il decreto – ricorda Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo - avevamo invitato gli utenti alla cautela perché non era così scontato che le società si attenessero immediatamente alle disposizioni. Infatti abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni. L’avvio del procedimento dell’Antitrust, anche grazie alle segnalazioni delle associazioni, è una soddisfazione: è una piccola vittoria di Davide contro Golia».

Le repliche

Dalle società coinvolte messe nel mirino dall’Antitrust sono arrivate diverse repliche. A2A Energia (multi-utility che tra l’altro ha un azionariato che fa riferimento per il 25% al Comune di Brescia e per il 25% a quello di Milano; il Comune di Bergamo ne detiene solo una piccolissima quota), ad esempio, in una nota sostiene che «le proposte di rinnovi contrattuali sono state indirizzate esclusivamente ai clienti con condizioni contrattuali in scadenza», aggiungendo poi che «i contratti a prezzo fisso sottoscritti con i propri clienti fino alla loro naturale scadenza, consentendo loro un risparmio di circa 520 milioni di euro rispetto ai prezzi del mercato tutelato nei primi 9 mesi del 2022». A2A Energia, conclude la nota, «certa di poter dimostrare la correttezza del proprio operato, si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi competenti».

Le conseguenze

Ma che succede ora ai consumatori che avrebbero subìto delle modifiche contrattuali illegittime? L’Antitrust spiega che le società energetiche «dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo». Entro martedì prossimo, comunque, le società «potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari».

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