Piramide, Sgarbi insiste e Gori replica: «Manco l’ha vista»

PIAZZA VECCHIA. Per il prossimo anno il sottosegretario alla Cultura invita la Soprintendenza a non astenersi da dare giudizi.

Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, torna sulla polemica della «piramide verde» in Piazza Vecchia. Sgarbi si dice «in totale disaccordo con il sindaco di Bergamo, che non è il padrone della città, la cui condizione di Capitale della Cultura e la sua tutela monumentale sono determinazioni e responsabilità del Ministero della cultura». Sgarbi «dà fin da ora sostegno e indicazione alla Soprintendenza perché il prossimo anno non si astenga su proposte arbitrarie, benché temporanee, creando ambigue interpretazioni di silenzio/assenso, ma manifesti il proprio diniego a installazioni velleitarie e ideologiche come quella di Rein Cano. Bergamo alta, tutelata dall’Unesco, oltre che dal Ministero,non è un laboratorio di sperimentazioni sulla pelle dei monumenti e contro una fontana storica. Con quella piramide la città appare non alta, ma “altra”. E questo non serve a Bergamo».

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Da parte sua, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva già risposto nei giorni scorsi alle critiche mosse da Vittorio Sgarbi sottolineando che la «piramide verde» è «un’installazione molto politica, che vuole lasciare un segno. Il fatto che se ne sia discusso è prova che il risultato è stato ottenuto: è importante interrogarsi su cosa ognuno di noi può fare per mitigare il cambiamento climatico - aveva sottolineato il primo cittadino - e il verde è uno strumento potente per lanciare il messaggio». Ieri sera è stato invece più laconico: «Manco l’ha vista».

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