Fan token, tra le big italiane manca solo l’Atalanta. Ma non è un male: chi ha investito, finora, non ci ha guadagnato

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F an token, un termine inglese ai più sconosciuto ma che gradatamente sta entrando nel nostro lessico calcistico. Su Corner ce ne siamo già occupati per una presentazione nell’articolo che potete leggere QUI il 15 agosto 2021. E’ ora il caso di tornare sull’argomento visto che ora questi gettoni sono in mano ai tifosi delle 6 squadre più rappresentative in Italia, le sette sorelle con esclusione dell’Atalanta. Un breve ripasso: i “fan token” sono assimilabili a dei buoni che danno diritto di parola al tifoso in merito ad alcune decisioni riguardanti la vita del club, ad esempio la musica da far suonare allo stadio, il logo sul bus ufficiale piuttosto che il design della maglia da gara. Si è ipotizzata anche la prelazione sulla vendita dei biglietti ma al momento non vi sono stati casi concreti, troppo in contrapposizione con gli abbonamenti aggiungiamo noi. I fan token possono essere acquistati su speciali piattaforme non con euro o dollari o altre valute convertibili ma con cripto-valute che nel caso specifico sono i “chiliz”, una criptovaluta acquistabile sulla piattaforma di Socios.com pagando in euro. Socios.com è l’operatore leader del settore ed ha già stipulato accordi con circa 60 club calcistici, sebbene sia complicato ricavare dati ufficiali si ritiene che la capitalizzazione dei token sia arrivata complessivamente a 400 milioni di dollari. Questa raccolta di denaro, depurata dalle provvigioni del provider, è finita nelle bisognose casse dei club, come sappiamo alla disperata ricerca di liquidità. I token sono quotati e possono essere scambiati su speciali piattaforme, il loro andamento è del tutto simile a quello delle montagne russe e non è assolutamente influenzato dall’andamento sportivo del club o dalla qualità dei benefit offerti ma, come è assolutamente intuitivo, dall’andamento del Chiliz la criptovaluta nella quale possono essere convertiti.