Il Report Calcio/4 L’Europa e la «bolla» italiana: perdite, calciatori sopravvalutati, niente stadi. Le differenze dell ’Atalanta

scheda.

Lettura 7 min.

Quarta (e ultima) puntata dell’analisi sul Report Calcio della Figc.
Potete leggere QUI la prima, QUI la seconda e QUI la terza.

N egli anni Ottanta e per buona parte dei Novanta, la Serie A è stata il campionato di calcio più bello al mondo, oltre che il più ricco. Merito di contratti televisivi tra i più ricchi del pianeta, di affluenze medie allo stadio vicine se non superiori a 30 mila persone a partita e di presidenti che spendevano e spandevano a più non posso, anche perché sgravati di vincoli quali il Fair Play Finanziario attuale.

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Oggi invece il campionato italiano si trova ad inseguire Premier League, Bundesliga e Liga e anche per capire i limiti dei nostri club, la dodicesima edizione di Report Calcio ha previsto una sezione intitolata «Il Benchmarking Internazionale». Di questo ci occupiamo nella quarta ed ultima puntata di approfondimento di questo studio realizzato dal Centro Studi Figc in collaborazione con PwC e aREL.

Il calcio in fuorigioco

L’ultima annata presa in considerazione nello studio, il 2020, mostra dati preoccupanti e non solo per l’Italia, anche se buona parte sono riconducibili alla pandemia. I ricavi complessivi dei 55 campionati di Serie A dei Paesi europei (711 squadre nel 2020) sono diminuiti per la prima volta negli anni Duemila: il calo è stato di oltre il 10 per cento, da 23 miliardi di euro a 20,6 miliardi di euro.