Bottanuco, interrogato in ospedale il padre che ha ucciso il figlio: «Quando ha aggredito mia moglie non ci ho più visto»

TRAGEDIA FAMILIARE. Davanti al gip il 77enne arrestato per l’omicidio del figlio di 54 anni ha spiegato di aver impugnato il coltello per spaventarlo. È scosso, per precauzione è all’ospedale Papa Giovanni. Negati i domiciliari: nel «contesto familiare problematico, ulteriormente sconvolto dal delitto» per il giudice potrebbero nascere liti o discussioni sull’accaduto e «potrebbe reagire con la medesima violenza».

È in ospedale da lunedì 4 settembre Paolo Corna, il 77enne che domenica 3 settembre ha ucciso con tre coltellate il figlio 54enne Gianbattista nella loro abitazione di Bottanuco, nel corso di una lite scoppiata per 20 euro. È stato lo psichiatra, dopo una visita, a consigliare il ricovero nella stanza-cella dell’ospedale Papa Giovanni, per motivi precauzionali, visto che l’uomo è sconvolto.

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L’interrogatorio

Mercoledì 6 settembre il gip Federica Gaudino ha interrogato il 77enne in ospedale. L’uomo ha confermato di aver impugnato il coltello per spaventare il figlio. «Dopo che aveva aggredito mia moglie non ci ho più visto», ha confessato al gip. La lite era scoppiata perché Gianbattista, che lavorava come operaio e versava l‘intero stipendio (1.400 euro) alla famiglia perché lo gestisse dopo i problemi di tossicodipendenza che aveva accusato in passato, pretendeva 20 euro per andare a bere al bar. Il padre, che gli aveva già dato 20 euro in mattinata, si era rifiutato. Il 54enne, alticcio, aveva aggredito i genitori e poi si era rifugiato in camera da letto. Qui era stato raggiunto da padre che l’aveva accoltellato.

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Arresto convalidato

Paolo Corna resterà in carcere, ha stabilito il gip dopo aver convalidato l’arresto. Il difensore Barbara Bruni aveva chiesto i domiciliari a casa dell’uomo o di una delle tre figlie. Ma il giudice, accogliendo la richiesta del pm Letizia Aloisio, ha rigettato la richiesta motivando che il contesto famigliare era problematico e, dopo questa vicenda, «è ulteriormente sconvolto»: potrebbero, scrive il gip, nascere liti o discussioni sull’accaduto, nelle quali «l’indagato potrebbe reagire con la medesima violenza della quale s’è mostrato capace». Inoltre, stando ai domiciliari, per il giudice Corna potrebbe influenzare le versioni dei familiari.

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