Leucemia, speranze dalla combinazione di due molecole

NUOVI STUDI . Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson - Johnson, ha presentato al Congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) i nuovi dati a lungo termine dello studio di fase 3 GLOW e dello studio di fase 2 CAPTIVATE, entrambi volti a valutare l’efficacia del trattamento a durata fissa della combinazione ibrutinib più venetoclax (I+V) in prima linea.

Ad un follow-up di 57 mesi, lo studio GLOW, che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di I+V rispetto alla combinazione clorambucil più obinutuzumab (Clb+O), ha mostrato un tasso di sopravvivenza globale (OS) stimato pari a 84,5 per cento in pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC) di prima diagnosi anziani e/o con comorbidità trattati con I+V, rispetto alla coorte Clb+O, dove la OS è stata pari al 63,7 per cento. I pazienti trattati con la combinazione di I+V hanno registrato una riduzione del rischio di morte del 55 per cento rispetto ai pazienti trattati con Clb+O.

I risultati dello studio CAPTIVATE, che si basa su un regime terapeutico di I+V simile a quello dello studio GLOW, hanno mostrato remissioni profonde con valori significativi di sopravvivenza libera da progressione (PFS) nella coorte I+V. Nella coorte a terapia fissa (FD), i valori di PFS sono rimasti elevati e costanti, con il 70 per cento dei pazienti trattati ancora in vita e senza progressione della malattia con un follow-up di 57 mesi.

“Siamo orgogliosi dell’impatto che ibrutinib continua ad avere sui pazienti con LLC, grazie a miglioramenti sia degli esiti clinici sia dell’esperienza di trattamento», dichiara Edmond Chan, Senior Director, EMEA Therapeutic Area Lead Haematology, Janssen-Cilag Limited. «Ad oggi, ibrutinib è l’unica target therapy che ha dimostrato di avere un beneficio significativo in prima linea in termini di sopravvivenza globale in uno studio di fase 3; in questo senso, gli ultimi dati presentati all’ASH dimostrano che, a fronte di un follow-up più lungo, questo regime di combinazione a durata fissa continua a mantenere risposte profonde e durature, anche nei pazienti a rischio più elevato».

”I risultati aggiornati dello studio GLOW dopo cinque anni continuano a dimostrare l’efficacia della terapia a durata fissa I+V nei pazienti con LLC di prima diagnosi più anziani o con comorbidità», aggiunge George Follows, Consultant Hematologist at Cambridge University Addenbrooks Hospital - Clinical Lead for Lymphoma/CLL. «Anche se attualmente non esiste una cura per questa malattia, questo trattamento risulta molto promettente, con un’efficacia costante nel tempo e con risposte durature a quasi cinque anni di follow-up».

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