Scarpe di buona qualità per evitare fastidiosi guai ai piedi

I disturbi, le problematiche, le patologie che riguardano piede e caviglia sono diverse, da quelle traumatiche che possono dare anche sequele e invalidità importanti se non ben trattate, a quelle che derivano da vizi congeniti del piede oppure da sovraccarico.

Tra i disturbi tra i più diffusi ci sono le infiammazioni ai tendini, provocate da carichi eccessivi o ripetuti. Ne abbiamo parlato con il dottor Vincenzo Ruggiero Perrino, ortopedico di Humanitas Gavazzeni e Medical Care.

Dottor Perrino, ci sono persone più esposte di altre alle tendiniti?

«Coloro che fanno lavori pesanti e gli sportivi. In generale, il tendine d’Achille è quello più colpito: è il tendine più spesso e resistente del nostro organismo proprio perché deve sopportare i carichi maggiori; quindi, è ovvio che possa danneggiarsi o infiammarsi più frequentemente di altri. Per evitare la sofferenza del tendine bisogna dargli tempo di recuperare dopo uno sforzo, quindi accettare di alternare ai nuovi carichi di lavoro o di allenamento periodi adeguati di riposo e recupero».

Come si interviene per curarsi?

«Nelle forme iniziali, la classica triade - riposo, ghiaccio e antinfiammatori - può servire, ma attenzione a non esagerare con i farmaci: possono mascherare i sintomi iniziali e cronicizzare il problema e, poi, intervenire è più complesso. Alcune forme di tendinite, ad esempio dell’achilleo, rispondono benissimo alle onde d’urto focalizzate (onde ultrasonore con spiccato effetto antinfiammatorio) e agli esercizi eccentrici e proriocettivi. Se questi trattamenti non risolvono, allora bisogna intervenire chirurgicamente».

Nel caso di intervento chirurgico, l’approccio è mininvasivo?

«Dipende dai casi: ci sono forme di tendinite cronica in cui piccole incisioni sul tendine possono favorirne la rigenerazione e, in questo caso, l’approccio è ovviamente mininvasivo. Come mininvasivo può essere l’approccio al trattamento del morbo di Haglund, una forma di tendinite dell’achilleo dovuta all’eccessiva rappresentazione di una parte del calcagno: in questo caso la parte di osso sovrabbondante può essere asportata in endoscopia con due piccole incisioni andando a proteggere il tendine d’Achille mediante visione diretta».

Il trattamento chirurgico è risolutivo?

«In quest’ultimo caso sì; sono rarissime le recidive. Per quanto riguarda invece le tendiniti croniche molto spesso, purtroppo, possono peggiorare fino a minare la resistenza del tendine e causarne la rottura; in questo caso è necessario riparare il tendine o procedere alla sua reinserzione».

Che scarpe dobbiamo utilizzare per trattare bene i nostri piedi?

«Scarpe di buona qualità e, soprattutto, adatte al tipo di attività. Le calzature per l’attività sportiva e per il lavoro devono essere confortevoli e consentire l’utilizzo, ad esempio, di plantari: molto spesso correggere piccoli difetti di appoggio del nostro piede può consentire di preservarlo da danni tendinei o legamentosi futuri».

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