Albano, si indaga su Fleximan. «Esaltarlo è un reato»

AUTOVELOX. Partiti gli accertamenti dopo il raid di domenica. Sopralluogo e rilievi della polizia locale.

Chi ha reciso il palo di uno dei due apparecchi autovelox sulla Statale 42 ad Albano Sant’Alessandro, domenica prima dell’alba? La stessa persona – che i social hanno ribattezzato «Fleximan» – che ha già compiuto 14 analoghi raid principalmente in Veneto, oppure – come forse è più verosimile – qualcuno che ne ha emulato il comportamento vandalico? Stanno cercando di capirlo in primis gli agenti della polizia locale dei Colli, che lunedì 22 gennaio hanno effettuato un sopralluogo per alcuni rilievi tecnici e per formulare la cosiddetta «notizia di reato» da inviare poi alla Procura.

Leggi anche

Dagli accertamenti non sarebbe emerso granché di nuovo: com’era già evidente, l’autore del raid ha lavorato in maniera piuttosto certosina, segno che il flessibile – perché senza dubbio è stato utilizzato questo strumento – lo sa manovrare. Il palo è stato reciso alla base, senza che la lama del flessibile andasse a toccare i fili della corrente che alimentano l’apparecchio posto in cima allo stesso manufatto e che rileva le infrazioni, fotografando le auto che viaggiano oltre i novanta chilometri orari del limite di quel tratto. In questo modo l’apparecchio non è stato scollegato dal sistema, che invia direttamente le immagini delle auto da sanzionare agli uffici della polizia locale: ma che non può aver fotografato Fleximan in azione o mentre si avvicinava proprio perché l’impianto scatta soltanto quando vengono riscontrati gli eccessi di velocità.

Gli ultrà social rischiano l’accusa di apologia di reato e fino a 5 anni di reclusione

Sul web gira un video di uno dei raid veneti di Fleximan, a Rovigo, dove si vede che le persone che agiscono sono in realtà due: uno taglia il palo e l’altro lo spinge verso l’esterno della carreggiata. In questo caso l’autovelox era dotato, nelle vicinanze, di una telecamera di sicurezza che ha ripreso i due Fleximan, che erano però incappucciati e irriconoscibili. Ad Albano, invece, di telecamere non ce ne sono. E come sta accadendo per i raid veneti, anche l’episodio di Albano ha suscitato sui social un’onda di supporter del vandalo bergamasco. In tal senso è però già stato molto chiaro il procuratore di Treviso Marco Martani, che indaga su alcuni degli episodi veneti: gli ultrà di Fleximan rischiano di incorrere nell’accusa di apologia di reato, che il Codice penale indica in chi compie una «difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contraria alle leggi». L’articolo 44 del Codice penale prevede la reclusione da uno a cinque anni in caso di «istigazione a commettere delitti» e fino a un anno in caso di «istigazione a commettere contravvenzioni».

A Bonate Sopra non è ancora stato ripristinato il velox danneggiato lo scorso agosto

Un antesignano di Fleximan era già entrato in realtà in azione lo scorso fine agosto, tagliando di netto il palo dell’autovelox all’uscita della galleria San Roberto sull’Asse ineturbano di Bergamo, a Bonate Sopra: l’apparecchio non è ancora stato ripristinato né sostituito. È invece in funzione il gemello, all’uscita opposta, che pizzica chi viaggia verso Bergamo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA