Lite per 6mila euro, 34enne accoltellata dal fidanzato: «Ho tentato di fermarlo, era una furia»

ALMENNO SAN BARTOLOMEO. Mercoledì sera a casa di un amico: «È stata una cosa terribile, la teneva stretta tra le gambe e le puntava il coltello alla gola. Mi ha detto che se lo avessi colpito l’avrebbe ammazzata».

«È stata una cosa terribile, la teneva stretta tra le gambe e le puntava il coltello alla gola. Mi ha detto che se lo avessi colpito l’avrebbe ammazzata. Il mio più grande rammarico è di non essere riuscito ad aiutarla, a fermare quella furia». A parlare di quello che è successo mercoledì sera nel suo appartamento di Almenno San Bartolomeo, è il padrone di casa, 42 anni.

Nella sua cucina, verso le 23,30, è scoppiata una lite tra due fidanzati, pare per una questione di soldi, finita con una 34enne accoltellata numerose volte su viso, mani e corpo, e il giovane, 35 anni di Almè, con problemi di tossicodipendenza, arrestato con l’accusa di lesioni aggravate. La ragazza, trasportata inizialmente al Policlinico di Ponte San Pietro, è ricoverata in prognosi riservata ma è fuori pericolo.

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«Ho conosciuto Jenny, che è di Desenzano e convive con il fidanzato ad Almè, qualche tempo fa in un bar insieme al suo amico Alessandro che abita a Treviglio – racconta il 42enne –. Mercoledì sera li ho invitati a bere una sambuca a casa mia, perché so che a lei piace. Si sono presentati insieme a un altro amico, Gabriele, e al fidanzato di Jenny, Claudio detto Mirko. Io non lo avevo mai visto e non sapevo nemmeno che fosse il suo fidanzato. All’improvviso hanno cominciato a litigare per una questione di soldi, perché Mirko diceva che gli erano spariti 6mila euro da casa e incolpava lei. Eravamo tutti seduti intorno al tavolo della cucina, lui si è alzato ed è andato verso il lavandino dove avevo lasciato i piatti e le posate con cui avevo cenato. Ha preso il coltello per tagliare la carne e si è gettato su di lei, colpendola al viso, alle mani e su tutto il corpo. Nella colluttazione mi hanno rotto tutto: televisore, lampade, suppellettili, mobili. Una scena terribile. L’ha trascinata verso un mobile, poi dall’altra parte verso la porta della camera, dove avevo chiuso Ettore, il mio pitbull. Lei urlava e gli diceva di fermarsi, gli altri due amici erano sotto choc, io gli ho detto “Mirko ma cosa stai facendo?”. Non sapevo cosa fare per fermarlo, perché ogni volta che cercavo di avvicinarmi minacciava di ammazzarmi o di uccidere lei. Sono uscito di casa e ho sradicato un paletto di ferro che tiene legate le catene per non far parcheggiare le auto. Sono tornato dentro e gli ho urlato di lasciarla stare, altrimenti lo avrei ammazzato. Ma lui ha preso Jenny e l’ha stretta tra le gambe, puntandole il coltello alla gola. “Se ti avvicini la ammazzo” e le ha conficcato la punta del coltello nel collo. A quel punto lei mi ha detto di fermarmi e io mi sono bloccato. Nel frattempo Gabriele aveva chiamato i carabinieri che sono arrivati proprio in quel momento e lo hanno arrestato. Lui ha anche cercato di mentire dicendo che non c’entrava e che il colpevole era scappato». Sono intervenuti i militari della stazione di Almenno San Salvatore e un’ambulanza della Croce Azzurra.

Il 35enne è stato arrestato con l’accusa di lesioni aggravate ed è stato portato nel carcere di via Gleno in attesa dell’interrogatorio di convalida. La ragazza, che è sempre rimasta cosciente, è stata trasportata in ambulanza inizialmente al Policlinico di Ponte San Pietro e poi trasferita in un altro ospedale. I medici si sono riservati la prognosi, ma è fuori pericolo.

I carabinieri di Almenno San Salvatore hanno raccolto le testimonianze di tutti i giovani e stanno procedendo con gli accertamenti sul movente (ancora da chiarire se siano veramente spariti i 6mila euro) e sulla dinamica dell’aggressione. Ieri il padrone di casa, dopo una notte in bianco, ha passato la giornata a ripulire e sistemare l’appartamento. «Non ho dormito, mi dispiace troppo non essere riuscito a difenderla, ho i sensi di colpa. Mi hanno detto che ha 62 ferite da coltello (ma il numero non è stato confermato, ndr). Domani (oggi per chi legge, ndr) andrò a trovarla in ospedale e spero che lui non sia già fuori di prigione tra un mese».

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