L’orso avvistato nei boschi tra Solto Collina e Sovere, la Provincia conferma: «Ecco le indicazioni utili» - Foto e video

ALTO SEBINO. La Provincia di Bergamo: «Duplice avvistamento con le fototrappole domenica 21 maggio e lunedì 22, probabilmente si tratta dello stesso esemplare in fase di esplorazione». I consigli di via Tasso per chi frequenta le valli, c’è anche un numero verde per le segnalazioni.

La Provincia di Bergamo, dopo le notizie circolate martedì, conferma «un duplice avvistamento di orso bruno nelle ultime 72 ore sul territorio bergamasco». È quanto si legge in una nota diffusa mercoledì 24 maggio. Il primo avvistamento è avvenuto domenica 21 maggio poco dopo le 5 del mattino a Solto Collina in località Cerete, il secondo verso le 2 della notte di lunedì 22 maggio a Sovere in località Sellere. «Due fototrappole di cacciatori posizionate in aperta campagna – spiega la Provincia – hanno immortalato in un video e in uno scatto fotografico il passaggio sul nostro territorio di un esemplare di orso bruno».

L’orso nei boschi tra Solto Collina e Sovere, il filmato di una fototrappola

Sopralluoghi e verifiche

«Dopo aver tempestivamente raccolto le segnalazioni e acquisito i file originali prodotti dalla fototrappole posizionate nel bosco da cacciatori per il monitoraggio della fauna selvatica – spiega ancora Via Tasso – gli agenti della Polizia provinciale hanno effettuato i doverosi sopralluoghi nei luoghi degli avvistamenti, al fine di verificare e validare l’attendibilità delle comunicazioni, e di ricercare riscontri indiretti utili all’identificazione del singolo soggetto (impronte e tracce) o del materiale biologico (escrementi o peli)».

«Due avvistamenti, stesso orso»

«La vicinanza tra le due località «induce a ritenere che si tratti, con ogni probabilità, dello stesso esemplare in fase di esplorazione del territorio: il duplice avvistamento in questo senso, seppur certamente interessante dal punto di vista faunistico, rappresenta la normale dinamica della popolazione di orso bruno presente sull’arco Alpino e originata dalla popolazione di orsi del Trentino in cui tutt’ora vivono la maggior parte degli esemplari».

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Gli esemplari giovani vagano per mesi

«Nell’ambito della naturale espansione della popolazione – spiega ancora la Provincia –, infatti, i maschi sub-adulti si allontanano dai siti di riproduzione per effetto della competizione con i maschi adulti riproduttori: vagano nei territori circostanti per mesi o addirittura anni alla ricerca di eventuali femmine con cui riprodursi per poi “rientrare”, una volta raggiunta la maturità sessuale, nella popolazione di origine dove possono partecipare alla riproduzione della specie. Per questo motivo, ogni anno esemplari “in dispersione” di maschi sub-adulti vengono segnalati e avvistati nelle valli bresciane e bergamasche, in Valtellina, in Alto Adige, in Veneto, oltre i confini alpini in Svizzera o in Austria. Non va dimenticato che il plantigrado è in grado di compiere spostamenti chilometrici in una sola notte, attraversando vallate, passi alpini, e spostandosi su ogni terreno con estrema facilità».

Nella fattispecie, dalle informazioni a disposizione del Gruppo referenti territoriali per la gestione dei Grandi predatori (orso bruno e lupo) gestito da Regione Lombardia, e a cui anche il servizio di Polizia della Provinciale di Bergamo accede, «era nota la presenza di alcuni esemplari nella media Valle Camonica: è del tutto plausibile che uno di questi si sia spinto più a Sud fino a raggiungere la fascia prealpina bergamasca, dove è stato appunto fototrappolato nei giorni scorsi», spiega la Provincia. «Allo stesso modo – prosegue la nota – si può ipotizzare che l’esemplare rientri nella fascia alpina a latitudini più abituali alle sue caratteristiche con la possibilità di insediarsi (non è possibile determinarlo con certezza) nelle nostre vallate alpine».

Informazioni utili

Il servizio di Polizia provinciale con il proprio personale specificatamente formato da anni nella conoscenza e nel monitoraggio dei grandi carnivori, grazie alla collaborazione che la Provincia di Bergamo fornisce a Regione Lombardia nell’ambito dei progetti Life Arctos e Life Wolfalps, «garantirà una puntuale assistenza in caso di nuovi avvistamenti e per eventuali predazioni al patrimonio zootecnico e apistico». Oltre a risarcimenti e indennizzi garantiti dalla Regione in caso di predazioni, sono anche previste misure di prevenzione con fornitura, ad esempio, di specifiche recinzioni elettrificate, e l’assistenza sul posto per la loro istallazione e gestione.

Numero verde e consigli

In ogni caso qualunque segnalazione inerente la presenza di orso bruno (ma anche di lupo) può essere effettuata al numero verde della Polizia provinciale 800350035, che è attivo H24 ogni giorno. «La principale indicazione che si può dare ai frequentatori delle nostre vallate – spiega ancora la Provincia – è il rispetto dell’ambiente naturale che, prima che opportunità di svago per l’uomo è “la casa” degli animali selvatici: tenere i cani al guinzaglio, passare per quanto più possibile sui sentieri battuti, non abbandonare rifiuti e cibo nel bosco. Queste regole di buona educazione ci permetteranno, tra l’altro, di vivere con tranquillità le nostre montagne che con sempre maggiore probabilità potranno essere talvolta “la casa” dell’orso bruno».

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