«Val Seriana, serve un coordinamento per gestire le emergenze del traffico»

VIABILITÀ . Dopo il caos di venerdì per i due incidenti sulla 671 i pendolari rilanciano: una regìa per gestire la viabilità in caso di scontri. Calegari e Schiavi sostengono l’idea.

Tra polemiche e proposte, torna al centro dell’attenzione la strada statale 671 della Valle Seriana. Il caos di venerdì pomeriggio, con i due incidenti nel giro di poche ore (il primo ad Albino, uno scontro auto-camion nella galleria del Dosso; il secondo, un tamponamento nella galleria Montenegrone) che hanno mandato in tilt la circolazione, ha scatenato ancora una volta gli automobilisti.

Martino Bigoni, amministratore del gruppo Facebook «Viabilità in Valle Seriana», rispolvera una proposta che avanza da anni: l’istituzione di un coordinamento per la gestione del traffico nelle situazioni di emergenza dovute a incidenti o chiusure. «È allucinante che a oggi non ci sia un piano di emergenza e in situazioni come questa la gestione della viabilità venga abbandonata al caso – dichiara Bigoni –. Servirebbe un coordinamento tra polizia stradale, carabinieri e polizie locali dei diversi Comuni o Consorzi coinvolti per governare il traffico, facendo salire le auto dalla strada di Cene e facendole scendere da quella di Albino, mentre i semafori a servizio delle intersezioni rimangono spenti».

Il rischio, infatti, in situazioni come quelle di venerdì è che ogni automobilista vada alla ricerca disperata di una via laterale percorribile e nei paesi si creino ingorghi. «Venerdì c’era un vigile del fuoco che faceva fare inversione alle macchine in galleria, mentre i camion rimanevano fermi, non potendo girare. Non si tratta di un intervento che richiede miliardi di euro, basterebbe gestire due direttrici su cui deviare il traffico con qualche agente per due o tre ore. Sette anni fa, quando è nato il gruppo Facebook, avevo già fatto questa proposta. Purtroppo ancora oggi, ogni volta che capita un incidente sembra che sia la prima volta e si crea il caos».

Conferma l’opportunità di un coordinamento del traffico anche il presidente della Comunità montana Valle Seriana, Giampiero Calegari: «Purtroppo ogni tre giorni succede qualcosa e la viabilità si blocca. Proveremo a rilanciare l’idea di un coordinamento di questo tipo, anche se sarà di competenza di carabinieri e polizia locale. Vedremo se verrà accolta».

Anche il consigliere regionale Michele Schiavi, da sempre molto attivo sui problemi della viabilità in valle, si dice favorevole. «Concordo, si tratta di una proposta che ha sicuramente senso – dichiara –. Non cadiamo nell’errore di credere che questo in parte non avvenga già e ricordiamo che molti Comuni non hanno agenti di polizia locale oppure li abbiano solo per gli orari d’ufficio. Al netto di questo sono a disposizione: servirà il coinvolgimento di tutti, anche della Prefettura».

L’interesse di Schiavi e Calegari per la viabilità della valle li aveva portati, insieme a Martino Bigoni e ad Agostino Piccinali (dirigente del gruppo «Scame»), a mettere nero su bianco dieci proposte facili da raggiungere (almeno in termini economici) per snelliere il traffico della 671, dalle curve della Selva al semaforo della Martinella, all’ingresso di Bergamo. «Sappiamo bene che la situazione delle infrastrutture viabilistiche della valle non è adeguata – prosegue Schiavi –. Le dieci proposte sono aumentate raccogliendo opinioni e segnalazioni dei sindaci, ma ci siamo messi sin da subito al lavoro».

Una prima novità riguarda la galleria Montenegrone. «Anas ha confermato che è in corso la progettazione dell’intervento da tre milioni di euro che migliorerà la sicurezza nella galleria ed eviterà le chiusure a cui, in alcuni casi, ancora assistiamo: entro il 2024 dovrebbero partire i lavori. Altro tema a cui stiamo lavorando è il semaforo di Colzate: abbiamo incontrato i sindaci del territorio e sono tutti d’accordo. Ci stiamo lavorando da un mese, avremo un altro incontro tra dieci giorni e da lì usciremo con una proposta da inviare ad Anas: terrà conto di tante situazioni, come la presenza di aziende e il passaggio di pullman, ma prevederà di eliminare o limitare il funzionamento del semaforo».

Un primo passo, che certamente non risolve tutti i problemi, ma darebbe a tutti il segnale che l’attenzione al tema della viabilità passa dalle parole ai fatti. «È giusto – conferma Schiavi – guardare ai grandi progetti, come la variante delle curve della Selva e quella di Cerete, ma dobbiamo impegnarci anche per risolvere snodi che non richiedono grandi risorse, ma l’impegno di tutti».

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