Atalanta, il «peso» di Muriel si misura in punti: ogni gol ne vale 0,70, poco più di Zapata. I video con le sue prodezze

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N ei giorni scorsi si è ampiamente celebrato l’ingresso con gol di Miranchuk durante Atalanta-Inter. Il russo è stato protagonista di 30 minuti di grande qualità culminati con il tiro mancino che è passato tra le gambe di Bastoni per poi infilarsi nell’angolino alla sinistra di Handanovic. Questione di centimetri. Si è parlato molto meno invece dei centimetri che poco dopo sono mancati a Luis Muriel per indirizzare in rete il suo bel colpo di testa esibito con tuffo al limite dell’area piccola. L’episodio racconta piuttosto bene quale è il ruolo di Muriel fin qui nei destini atalantini: ottimo ingresso, giocate di qualità, assist per Miranchuk ma alla fine manca per un soffio l’episodio che poteva essere decisivo, la rete che, se non fosse per la mancanza di pubblico, avrebbe fatto esplodere lo stadio. Peraltro il rapporto con il gol da quando Muriel gioca nell’Atalanta non è mai stato problematico: nelle settimane scorse qui su Corner è stata analizzata la sua incredibile media gol rispetto ai minuti giocati (leggi QUI l’articolo); come se non bastasse, l’anno scorso, «Lucio», come lo chiamano in squadra, è entrato negli annali della Serie A realizzando, subentrando dalla panchina, ben 11 dei 18 gol complessivi. Del resto, basti ricordare come si era presentato al suo esordio in nerazzurro a Ferrara contro la Spal: Atalanta quasi irriconoscibile e sotto di 2-1, poi entra Luis e ribalta il risultato in un quarto d’ora con due tiri da fuori area, pratica questa, fino ad allora «quasi vietata» nei concetti di calcio gasperiniano. Da subito Muriel fu presentato come l’ennesima puntata vincente del mercato atalantino e le speranze erano quelle che il giocatore, a cui certo non mancano doti tecniche e talento, potesse trovare a Bergamo la continuità che gli è sempre mancata nell’arco della carriera. In questo approfondimento ci concentreremo su un confronto analitico tra Muriel e Zapata.