La metamorfosi dell’Atalanta si vede dai dati difensivi. L’analisi: ecco come Gasp ora subisce pochissimo

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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D opo esserci occupati del rendimento dell’attacco nerazzurro in queste prime dodici giornate di A, che potete leggere QUI , è la volta oggi di occuparci del rendimento della difesa, o meglio, per utilizzare un termine più appropriato, della fase di non possesso della squadra di Gasperini. Nella sessione estiva di calciomercato, uno dei reparti più discussi della formazione nerazzurra era stata la linea difensiva. A preoccupare era l’età media dei suoi componenti, e quindi la capacità di tenuta di quei giocatori di fronte ad una nuova impegnativa stagione, che oltretutto vede i nerazzurri impegnati anche in Europa. Dopo molti nomi spesi, a settembre ci si è ritrovati con il solo Kolasinac (peraltro neppure lui giovanissimo) quale unico acquisto. L’arrivo del difensore bosniaco, giunto in nerazzurro a parametro zero, è da considerarsi a tutt’oggi il miglior acquisto estivo dell’Atalanta. Un giocatore diventato essenziale nella linea a tre di Gasperini, e che ha contribuito in modo determinante al rendimento più che positivo della linea difensiva nerazzurra. Come abbiamo detto in apertura di articolo, è però più giusto parlare di fase di non possesso anziché della sola difesa, perché il lavoro eseguito dai giocatori di Gasperini per recuperare palla e tenere gli avversari lontano dalla propria porta, comincia in parti più alte del campo, e coinvolge tutta la squadra. Per iniziare la nostra analisi dobbiamo iniziare da una grafica che avete già visto nella prima parte di questo speciale.