L’efficacia dell’Atalanta e le avversarie/2 La fase di possesso, il nuovo gioco e i vecchi eccessi da limitare (per crescere)

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N ella prima parte di questo lungo approfondimento, che per chi se lo fosse perso si può trovare QUI , abbiamo confrontato le prestazioni in fase di non possesso dell’Atalanta con le altre squadre di A, con un occhio di riguardo per quelle formazioni che assieme ai nerazzurri sono coinvolte nella lotta per accaparrarsi le posizioni che contano. La squadra di Gasperini, nonostante il peggioramento fatto registrare nelle ultime tre gare di campionato, ha dimostrato di sapersi difendere da grande squadra. Nel confronto statistico con gli altri club, i nerazzurri si sono posizionati al quarto posto per quanto ha riguardato la fase di non possesso. In questa seconda parte daremo invece un’occhiata a quanto sanno fare i nerazzurri in fase di possesso, per cercare di capire se ad una buona fase difensiva, i nerazzurri sanno abbinare anche una fase offensiva di spessore. Ovviamente e senza bisogno di nessun dato statistico, tutti sappiamo che l’attuale Atalanta non è più la squadra esuberante da 100 gol a stagione e proprio per questa ragione è necessario capire quanto i nerazzurri sono competitivi se paragonati con gli altri club di vertice. Partiamo da una considerazione. Nel gioco del calcio, le squadre vincenti sono quelle che riescono ad avere il giusto equilibrio tra le due fasi principali di gioco, quella di possesso e quella di non possesso. La parola “equilibrio” è difatti la più gettonata tra gli allenatori, e il suo perseguimento da mettere in pratica sul terreno di gioco, passa attraverso alchimie tattiche e la ricerca di giocatori duttili. La storia recente del nostro campionato, ma anche l’attuale classifica di A, ci racconta di come non basti segnare più delle altre per occupare le prime posizioni della classifica. Ad esempio, nell’attuale campionato di A, Bologna e Salernitana (rispettivamente con 20, e 19 reti fatte) segnano più della Roma (18 reti fatte), ma occupano la decima e l’undicesima posizione in classifica, mentre i giallorossi occupano la settima. A fare la differenza è difatti la fase di non possesso. La squadra di Mourinho segna poco, ma incassa pochissimo: 14 gol subiti. Rossoblù e granata fanno invece decisamente peggio, rispettivamente con 25 e 24 reti subite. La squadra di Gasperini se l’è cavata sin qui bene, con 22 gol fatti (1,46 reti a partita) e 15 gol subiti (1 di media a partita), ma nelle prime otto giornate di campionato aveva saputo fare decisamente meglio, con 12 gol fatti (1,5 gol di media a partita) e solo 3 reti incassate (0,375 a partita).