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Impresa 4.0: la richiesta d’aiuto delle aziende ai Competence Center

Articolo. Mai come in questo momento le imprese chiedono di essere supportate e orientate lungo la strada della trasformazione digitale. I Competence Center, insieme con gli Innovation Digital Hub, sono stati pensati per questo: sono in ritardo, ma ora il loro apporto deve diventare concreto

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Orientare le imprese sulla strada della trasformazione digitale

Industria 4.0: la confusione sulle strategie da adottare e la sensazione di abbandono da parte delle imprese, soprattutto medio piccole anche del nostro territorio, sono ancora alte. Non c’è ancora quella chiarezza sulla strada da seguire, gli investimenti realmente necessari per supportare lo sviluppo e l’applicazione di innovazione tecnologica nelle fabbriche. Un aiuto ora, a orientare e ad avvicinare le imprese del territorio verso circoli virtuosi di innovazione 4.0 arriverà dai nuovi Competence Center. Anche se un po’ in ritardo rispetto alle attese.

Erano stati annunciati, infatti, a fine 2016 nel Piano nazionale Industria 4.0, ma sono partiti solo nel 2019. Sono gli otto Competence Center, centri ad alta specializzazione distribuiti su tutto il territorio nazionale, dai quali ci si aspetta un contributo fondamentale al trasferimento delle nuove tecnologie digitali nelle piccole e medie imprese. Dovranno operare in tre aree: orientamento, attraverso strumenti che aiutino le imprese a valutare il proprio livello di maturità digitale e tecnologica; alta formazione, per promuovere le competenze in ambito Industria 4.0 attraverso attività in aula, su linee produttive dimostrative e su applicazioni reali; attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale proposti dalle imprese e fornitura di servizi di trasferimento tecnologico.

 

L’arrivo di «Made in 4.0» servirà per avviare circoli virtuosi di innovazione fra le piccole e medie imprese del territorio

A disposizione dei Competence Center il governo ha messo 73 milioni di euro. Fino al 65% dei fondi può essere usato per la costituzione e l’avviamento dei centri, nella misura del 50% delle spese sostenute per un massimo di 7,5 milioni per ognuno; almeno il 35% deve invece finanziare progetti di innovazione presentati dalle aziende, sempre nella misura del 50% e fino a 200 mila euro ciascuno.

Tra i primi a rimboccarsi le maniche c’è stato il milanese Made in Italy 4.0 - gli altri Competence Center sono a Torino, Padova, Bologna, Genova, Pisa, Roma e Napoli - al quale hanno aderito finora una quarantina di imprese, fra cui le bergamasche Brembo, EnginSoft e Kilometro Rosso, quattro università (il Politecnico di Milano e gli atenei di Bergamo, Brescia e Pavia) e un ente pubblico, l’Inail. Per la sua realizzazione all’interno dell’Innovation Center della Bovisa sono stati stanziati 20 milioni di euro tra infrastrutture, attrezzature e personale qualificato. Qui le pmi non solo lombarde potranno apprendere le strategie e toccare con mano gli strumenti per trovare e impostare la propria via alla digitalizzazione.

La spinta innovativa è in crescita, ma è ancora patrimonio di pochi

Per qualche anno sono rimasti un’entità astratta, nel disorientamento delle piccole e medie imprese che da loro si aspettavano molto. Fra polemiche e incertezze i ritardi si sono accumulati. Adesso ci siamo: i Competence Center entrano nel vivo. Quello di Milano, cui fa riferimento l’ecosistema di Bergamo, ha chiuso il 20 gennaio il primo bando da 1,5 milioni di euro. «Abbiamo ricevuto 71 proposte di progetto, per un valore di 19 milioni, che ora sono al vaglio di una commissione di esperti indipendenti - racconta Marco Taisch, direttore di Made in Italy 4.0 e professore ordinario di Advanced and sustainable manufacturing al Politecnico di Milano -. Finanzieremo tre progetti, con la consapevolezza che non riusciremo ad accontentare tutti, ma l’accoglienza che ha avuto il bando del nostro Competence Center dimostra che c’è grande richiesta di interventi sulle nuove tecnologie da parte delle aziende».

Marco Taisch

Direttore del Competence Center della Lombardia Made in Italy 4.0

Le imprese lombarde che hanno aderito al bando del Made sono il 49% del totale, delle quali il 20% proviene dalla Bergamasca. I settori sono quelli dell’automazione industriale, delle lavorazioni meccaniche e dell’edilizia. «Si tratta di imprese piccole e medie che hanno richiesto due tipologie di supporto - spiegano dal Made -: in primo luogo, la redazione di piani per l’adozione di tecnologie digitali e competenze strategiche per garantire l’evoluzione verso l’industria 4.0, sia in termini di efficienza che di efficacia dei processi. Inoltre, le aziende hanno richiesto supporto nell’individuazione delle tecnologie e dei partner tecnologici più adatti a sviluppare innovazione di prodotto e di processo, definendo una strategia tecnologica aziendale coerente con i trend che caratterizzano il settore».

Il bando si è rivelato anche un termometro del livello di innovazione sul territorio. La situazione è a macchia di leopardo, con imprese già molto avanzate e altre che si stanno affacciando solo ora a questo mondo, mentre gli ambiti tematici riguardano l’adozione delle tecnologie IoT e big data analytics applicati alla gestione di impianti produttivi e alla manutenzione.

Fra le funzioni delle nuove strutture c’è anche quello di consigliare le aziende su come investire. anche se di fatto e in molti casi le imprese hanno già acquistato le tecnologie. E non sempre a ragione
Salvatore Majorana

Direttore del Parco Tecnologico Kilometro Rosso

Per accelerare l’erogazione di servizi digitali sul territorio bergamasco è allo studio l’apertura di un satellite del Made al Kilometro Rosso. «Speriamo di mettere a punto un progetto nella seconda parte del 2020», anticipa Salvatore Majorana, direttore del Parco Tecnologico di Stezzano, che definisce «fisiologico, non patologico» il ritardo nell’avvio dei Competence Center. «Non è facile mettere intorno a un tavolo i rappresentanti di una quarantina fra aziende, enti, università - dice -. Ora quel che conta è lavorare in filiera, perché le prevalenti dimensioni medio-piccole delle imprese bergamasche richiedono di fare squadra per poter vincere sul mercato».

Grazie anche al lavoro dei Digital Innovation Hub ormai le aziende hanno preso consapevolezza che il 4.0 non è solo un’opportunità per avere incentivi fiscali, ma per fare un salto tecnologico e produttivo. «Il problema è dare continuità alle strategie aziendali - sottolinea Sergio Cavalieri, prorettore dell’Università di Bergamo delegato al Trasferimento tecnologico -. A volte si portano avanti dei progetti sull’onda dell’entusiasmo o per cercare di imitare il vicino di casa, ma poi ci si ferma. L’innovazione digitale non è come comprare tecnologia a scaffale: ci vuole perseveranza, altrimenti si rischia di fare investimenti sbagliati che non danno frutti. Ecco perché il migliore investimento che un’azienda possa fare è nella formazione continua delle persone».

 

Le specializzazioni che servono alle imprese

  • Gli otto centri italiani
    Al via i nuovi centri di orientamento per imprese sulla strada dell’Impresa 4.0. In Italia i Competence Center sono otto: con la sede a Torino, a Milano, a Padova, a Bologna, a Genova, Pisa, Roma e a Napoli.
  • Show room tecnologici
    Ogni impresa in ciascun Competence ha disposizione le più recenti tecnologie digitali per l’industria manifatturiera organizzate per isole multi-funzionali dimostrative della loro reale applicazione industriale.
  • In Bovisa 2.000 metri quadri
    Negli oltre 2.000 metri quadri del Competence Center «Made 4.0» a Milano Bovisa sono ospitati anche spazi per il coworking, sale riunioni e aule per la formazione tecnica e manageriale sulle nuove tecnologie.
  • I bandi di finanziamento
    I Competence Center possono finanziare progetti e iniziative in ambito Industria 4.0. Con il primo bando il Made ha messo sul piatto a disposizione delle imprese un milione e mezzo di euro.
  • Complementari ai Digital Innovation Hub
    I Competence Center offrono anche un supporto ai Digital Innovation Hub: sono infatti strutturati per poter valutare il grado e l’intensità di maturità digitale raggiunta o mancante delle aziende di ogni territorio..
  • La formazione delle competenze digitale
    La priorità dei Competence Center rimane legata alla capacità di fornire servizi specialistici per la formazione tecnologica e per il trasferimento tecnologico nell’industria.
Sergio Cavalieri

Prorettore Università di Bergamo con delega al trasferimento tecnologico

talk

<p class="titolo-testo">Anche la formazione professionale e i percorsi di formazione sono cambiati, completamente. L’Industria 4.0 non ha solo trasformato il modo i produrre, i processi produttivi, ma ha obbligato a rivedere tutti i percorsi per garantire le competenze che la nuova industria richiede con sempre maggiore tempestività e qualità. E questo significa un’attenzione verso una formazione che per definizione diventa continua. Sergio Cavalieri, prorettore dell’Università di Bergamo, con delega al Trasferimento tecnologico, lo spiega molto bene in questa intervista.</p>

Professor Cavalieri, qual è il ruolo dell’Università di Bergamo nel Competence Center di Milano?

<p class="risposta-print">L’Ateneo dà il suo contributo in termini di ricerca industriale e di formazione: è importante che le aziende abbiano capitale umano capace di portare avanti i progetti di sviluppo.<br/></p>

Le competenze sono il gap più grave da colmare?

<p class="risposta-print">La formazione è importante a due livelli: da un lato è necessario far crescere nuovi talenti, dei quali c’è forte richiesta da parte delle imprese. Ma dall’altro lato è altrettanto necessario che oggi la formazione sia continua, perché oggi l’obsolescenza delle competenze di fronte alla velocità dell’innovazione, è molto più veloce di un tempo.<br/></p>

Sull’Industria 4.0 quali opportunità di aggiornamento offre l’Università di Bergamo a chi ha già terminato gli studi o già lavora?

<p class="risposta-print">Abbiamo dei percorsi executive, con frequenza part-time, e, da poco tempo, è stato attivato un master in Gestione della Fabbrica Intelligente che si aggiunge a quelli in Digital Business Development e in Gestione degli asset industriali e della manutenzione.</p>