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I contenitori in cartone
dimezzano le emissioni

Articolo. Può un imballaggio contribuire alla decarbonizzazione del pianeta? Nel caso del cartone la risposta è sì. Proprio questa consapevolezza ha spinto un anno fa l’azienda meccanotessile bresciana Lonati a sostituire i vecchi involucri in compensato con il cArtù® della bergamasca Grifal. Una scelta che ha ricadute importanti per l’ambiente: se un contenitore in legno da 102 chili comportava l’emissione di 39 chili di anidride carbonica, un imballo realizzato con cArtù® riesce a dimezzare l’impatto ambientale, fermandosi a 17,3 chili di anidride carbonica.

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I macchinari di Lonati per la produzione di calze sono trasportati con cArtù di Grifal

Può un imballaggio contribuire alla decarbonizzazione del pianeta? Nel caso del cartone la risposta è sì. Proprio questa consapevolezza ha spinto un anno fa l’azienda meccanotessile bresciana Lonati a sostituire i vecchi involucri in compensato con il cArtù® della bergamasca Grifal. Una scelta che ha ricadute importanti per l’ambiente: se un contenitore in legno da 102 chili comportava l’emissione di 39 chili di anidride carbonica, un imballo realizzato con cArtù® riesce a dimezzare l’impatto ambientale, fermandosi a 17,3 chili di anidride carbonica.

L’azienda meccanotessile bresciana Lonati, leadermondiale negli impianti per la manifattura di calze, sostituisce le casse in legno con il cArtù di Grifal

«Le nostre macchine sono esportate in 70 Paesi del mondo», spiega Piero Marenda, responsabile acquisti di Lonati. «Le loro componenti, che sono molto delicate, sono da proteggere da urti e vibrazioni durante il trasporto, che per lo più avviene in container via nave. Quanto, solo pochi anni fa, ritenevamo fosse impossibile, cioè usare imballaggi in cartone, è diventato realtà grazie alla collaborazione con Grifal».

Produzione mondiale

Il gruppo Lonati, che conta 1.200 dipendenti e supera i 200 milioni di fatturato annuo, con i propri macchinari copre la quasi totalità della produzione mondiale di calze da donna, il 60% di quella di calze da uomo e da bambino e il 97% della richiesta mondiale di produzione di macchine seamless, cioè senza cuciture. «Siamo passati dall’utilizzare 8.000 casse all’anno in legno ad altrettante in cartone, il tutto realizzando anche un risparmio del 30%», continua Marenda. Come dire che la decarbonizzazione non fa bene solo all’ambiente, ma ha ricadute positive anche per i conti aziendali.

Certificazione della Ista

L’imballaggio progettato dall’ingegneria Grifal e scelto da Lonati è stato testato e certificato nei laboratori Grifal secondo le norme della dalla International Safe Transit Association (Ista), l’organizzazione, riconosciuta a livello mondiale, che definisce i protocolli di prova sugli imballaggi da trasporto per verificarne la resistenza alle più disparate sollecitazioni meccaniche e climatiche.

All’insegna della sostenibilità

Grifal, con il quartier generale a Cologno al Serio, 150 dipendenti e mezzo secolo di attività compiuto l’anno scorso, è leader nel mercato delle soluzioni d’imballo all’insegna della sostenibilità. Il cartone ondulato cArtù® ottempera a tutte le esigenze di protezione, bloccaggio, riempimento e avvolgimento attraverso un sistema produttivo che crea onde alte da 10 a 20 millimetri e ne genera il 50% in più rispetto al cartone tradizionale. Inoltre, gli imballi realizzati con questa tecnologia brevettata sono in carta riciclata e riciclabile, secondo i canoni dell’economia circolare.

Soddisfazione dei clienti

«I nostri clienti hanno manifestato apprezzamento per la nostra scelta, in particolare quelli del Nord Europa, particolarmente sensibili alle tematiche ambientali», commenta Marenda. «Tra l’altro, rispetto agli imballi in legno che usavamo fino all’anno scorso, il cartone permette anche di disimballare più velocemente le macchine, un elemento di soddisfazione in più per i nostri clienti».

Un contenitore in legno da 102 chili comportava l’emissione di 39 chili di CO2, il cartone si ferma a 17,3. Benefico anche per i conti: risparmio del 30%

Ma il percorso green di Lonati non si ferma qui. Proprio in questi giorni il gruppo bresciano ha firmato un contratto con un importante player a livello nazionale che, dopo aver analizzato la situazione in essere, suggerirà al gruppo ulteriori misure da adottare per ridurre le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione.

Una sfida non facile, ma necessaria per riuscire a centrare gli obiettivi fissati dall’Europa: ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, per portare il nostro continente ad emissioni zero e alla neutralità delle conseguenze climatiche entro il 2050.

Cushion Paper ecologici

Uno studio di AzzeroCO2, società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata da Legambiente e Kyoto Club, ha analizzato la linea di cartoni cushionPaper™, prodotti da Grifal di Cologno al Serio, dimostrando che, rispetto al polistirolo, permettono di evitare emissioni fino a 418mila kg di CO2 per ogni 100mila kg di materiale. La quantità di CO2 tagliata è pari a quanto assorbono in un anno 59.714 alberi su una superficie grande quanto 84 campi da calcio. L’analisi Lca, Life Cycle Assessment, sul ciclo di vita dei prodotti cushionPaper™, realizzati con la tecnologia brevettata cArtù®, rivela come siano fino all’80% più ecologici dei materiali plastici. La percentuale di materiale riciclato del cushionPaper™, rispetto al polistirolo, passa dal 10 al 100 per cento, le emissioni di CO2 da 64 kg a 16 kg per metro cubo, il costo a tonnellata per lo smaltimento da 18 a 2,8 euro.

Nuova sede Grifal Group al Kilometro Rosso

Grifal Group ha inaugurato il proprio «Innovation Hub» al parco tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, il distretto di eccellenza per attività di ricerca, formazione e innovazione. «L’hub – spiega Fabio Gritti, presidente e ceo di Grifal Group – vuole essere soprattutto un luogo di condivisione, di crescita e di confronto costante con imprenditori internazionali su temi comuni della sostenibilità e dello sviluppo in ambito tecnologico».

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