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Impianti elettrici: sicurezza obbligatoria ma la qualità ha tre livelli

Articolo. In casa c’è impianto e impianto. La norma CEI 64-8, relativamente ai soli ambienti residenziali, classifica gli impianti elettrici in tre livelli. Richiamano le stelle attribuite alle strutture alberghiere: come è il cliente a scegliere il tipo di albergo dove dormire, è il committente a scegliere il livello dell’impianto elettrico della propria abitazione, a 1, 2 o 3 stelle.

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La scelta non riguarda gli aspetti relativi alla sicurezza delle persone - che devono sempre essere tutelate da interruttori differenziali e magnetotermici, come abbiamo spiegato negli scorsi numeri di eco.bergamo - bensì fornisce prescrizioni addizionali che riguardano la funzionalità e la fruibilità degli impianti elettrici. Le prescrizioni si applicano ai nuovi impianti, compresi i rifacimenti totali delle unità immobiliari, esclusi solo i casi in cui siano presenti vincoli legislativi.

Stella per stella

Il livello 1 è comunque obbligatorio e rappresenta la dotazione minima di punti luce e prese elettriche al di sotto della quale non è consentito scendere. La dotazione base si calcola tenendo conto della metratura dell’abitazione e prevede la presenza di almeno due differenziali puri (oppure di interruttori magnetotermici-differenziali).

Il livello 2 prevede una maggiore fruibilità degli impianti, per esempio la presenza di un videocitofono e di sistemi anti-intrusione, il che rende la casa più sicura.

Il livello 3 invece prevede dotazioni impiantistiche ampie e innovative, compresa l’interazione domotica con parte dell’impianto e delle attrezzature. Lo scaricatore di sovratensione, ormai richiesto nella maggioranza dei nuovi impianti, ha il compito di deviare verso terra le sovratensioni elettriche, per esempio quelle causate da un fulmine che cade vicino all’abitazione: questo permette di preservare le schede elettroniche sempre più diffuse negli elettrodomestici, nelle caldaie, nei computer e in molti altri oggetti presenti in casa.

Meglio fare un progetto

Quanti scaricatori di sovratensione servono per stare tranquilli? Almeno uno all’ingresso dell’impianto, spiega Riccardo Breda, product specialist della Lovato Electric di Gorle, ma per ottenere il migliore risultato la scelta consigliata è sempre quella di affidarsi a uno specialista che stenda un progetto tenendo conto della casa e delle dimensioni dell’impianto.

Visto il crescente interesse, aumentato dalla diffusione dell’elettronica anche in ambito domestico, l’offerta di scaricatori si è ampliata per permettere una protezione capillare non solo di impianti industriali. Di fatto una buona protezione prevede sempre uno scaricatore ad alte prestazioni (almeno Tipo 2) posto all’ingresso della linea (sottocontatore) e una serie di scaricatori meno performanti, sempre Tipo 2, posti nei centralini elettrici (a questo proposito esistono versioni compatte a un modulo con larghezza di 17,5 millimetri).

I più piccoli stanno nella presa

Dal momento che i dispositivi più a rischio si trovano spesso in punti periferici dell’impianto (caldaia, smart tv etc) è possibile installare speciali scaricatori Tipo 3 direttamente all’interno delle scatole 503 in parallelo alla presa che li alimenta.

Uno scaricatore non è eterno ma subisce un leggero degrado ogni volta che è chiamato ad intervenire fino a quando, raggiunto il limite delle sue capacità, è da sostituire. Un indicatore visivo oppure sonoro annuncia la necessità di sostituzione.

La protezione ideale contro le sovratensioni quindi non può prevedere solo uno scaricatore ad alte prestazioni nel sottocontatore ma varrebbe sempre la pena di valutare un sistema ramificato soprattutto per salvaguardare le apparecchiature elettriche più costose.

Almeno uno scaricatore è molto utile

È il cliente, in base alle sue esigenze e disponibilità finanziarie, a scegliere se far realizzare un impianto base (livello 1), uno che offre maggiore sicurezza (livello 2) oppure un livello top. Ma gli esperti di Lovato Electric non hanno dubbi nel consigliare l’installazione di un sistema di scaricatori che proteggano l’impianto dalle sovratensioni generate per esempio dai fulmini. Ha grosse potenzialità di protezione a un costo tutto sommato contenuto.

Anche in azienda conviene proteggersi

 

Anche in ambito industriale valgono le stesse regole e la presenza nell’impianto di scaricatori, col compito di deviare verso terra le sovratensioni, è utile a proteggere macchine e ogni altro apparato sensibile o costoso. Ovviamente le correnti impegnate in un’azienda sono più alte e tutto il sistema va adeguatamente dimensionato.
Per quanto riguarda gli impianti residenziali, nell’immagine a destra in alto uno scaricatore di sovratensione di Tipo 2: è indicato per essere collocato subito a valle del contatore a protezione dell’intero impianto ed occupa due moduli.
Il crescente interesse verso questo tipo di protezione ha portato allo sviluppo anche di scaricatori estremamente compatti, da quelli che occupano un solo modulo a quelli da cablare all’interno delle scatole 503.

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