Lavoro, il sorpasso è arrivato a maggio: assunzioni a livelli pre Covid
Bergamo, a confronto con i numeri del 2019 i nuovi contratti attivati registrano un timido più 2,4%. Per la prima volta torna a crescere il tempo determinato.
Bergamo, a confronto con i numeri del 2019 i nuovi contratti attivati registrano un timido più 2,4%. Per la prima volta torna a crescere il tempo determinato.
Secondo i dati della Provincia la crescita sfiora il 28%, ma il dato è ancora lontano dai livelli pre Covid. Recupero in tutti i settori tranne che nel commercio e servizi. Crollano i contratti a tempo indeterminato (-24%). A fine giugno lo sblocco dei licenziamenti: sindacati in ansia, industriali cauti.
Doppio binario in base alla tipologia di Cig a disposizione delle aziende: ordinaria e in deroga. Possibilità di prorogare i contratti a termine per 12 mesi.
I dati Istat, nel 2020 calo contenuto dello 0,3%. Tasso di disoccupazione più basso degli ultimi cinque anni. Mazzoleni: in aumento chi non cerca occupazione. I sindacati: sui numeri incide il blocco dei licenziamenti.
L’obiettivo è l’accompagnamento alla pensione nell’arco di due anni. Giovedì 4 marzo annunciata la messa in liquidazione dello stabilimento pugliese: 120 i posti a rischio.
Investimenti per diversificare. Con gli alberghi in ginocchio, l’azienda punta sul canale retail. Nuova sede a Lallio e prodotti per l’igiene ad uso domestico. Scommessa sullo shampoo solido.
Nei primi nove mesi. Secondo i dati Istat la nostra provincia si colloca al quarto posto per performance negative. In controtendenza Turchia e Russia. Nella top ten dei Paesi con i maggiori scambi, Svizzera unica con il segno più.
Nello stabilimento in Val Brembana due nuove linee produttive, di cui una per «Essenza». «Ricadute positive sullo sviluppo dell’occupazione».
Nella divisione delle filiali a seguito della fusione tra Ubi e Intesa Sanpaolo, ben 84 nella nostra provincia finiscono a Bper. Scopri quali.
Dopo il lockdown, le sedi Dentix (dove lavoravano oltre 250 dipendenti) non hanno più riaperto al pubblico.
Solo il Ccnl di Federmeccanica e Assistal coinvolge 50 mila lavoratori sul nostro territorio. Uliano (Fim): importante dare una copertura economica e normativa. Rota (Fiom): gli aumenti sono necessari.
Il principio generale si può riassumere in questi termini: anche se l’azienda decide di non fare ricorso agli ammortizzatori sociali e di non richiedere la decontribuzione, non può licenziare. Almeno fino al 31 dicembre di quest’anno. Ma la casistica non si esaurisce qui, tutt’altro. Attraverso alcuni casi limite, è possibile ricostruire ciò che prevede il decreto Agosto riguardo al blocco dei li…
Nei primi sei mesi del 2021 ipotizzabili 350 a fronte di oltre 700 istanze al Tribunale di Bergamo. Produzione in frenata e consumi di energia giù del 12%.
La maggior parte dei posti (111) a tempo indeterminato. È dal 2007 che in Provincia non si effettuano nuovi inserimenti.
La presidente Moratti: impatto maggiore per la nostra banca che dovrà passare a Bper 501 sportelli. Massiah: Bergamo uno dei territori in cui ci sono più sovrapposizioni. È evidente che verranno chiesti interventi.
Il fondo Usa Oaktree intenzionato a vendere: diversi gli investitori interessati. In provincia una quarantina di lavoratrici ancora in attesa della cassa di marzo e aprile.
Nell’era Covid, dove tutto è amplificato, anche i numeri della cassa integrazione non sono quelli ordinari. E a maggio, nella nostra provincia, le ore autorizzate dall’Inps restano un’enormità, nonostante il progressivo allentamento del lockdown e la graduale ripresa di buona parte delle attività.
Diciamo che la parola assunzioni - per ovvie ragioni - non è la più gettonata del momento, eppure alla Sdf-Same Deutz-Fahr di Treviglio proprio di recente ne sono state effettuate 85.
Possibile rottura del tavolo delle trattative nel rinnovo del contratto dei metalmeccanici. All’incontro di martedì 24 maggio a Roma - per i sindacati presenti le segreterie nazionali - si dovrebbe sancire uno strappo, che era nell’aria, considerata la fase di stallo nel confronto.
Nemmeno una mano alzata - che so - anche solo per sistemarsi il caschetto. Nessuno che, su 61 lavoratori che hanno partecipato alle assemblee dell’Italcementi di Calusco d’Adda, si sia espresso a favore dell’ipotesi di accordo sul contratto del cemento firmata giusto pochi giorni fa a Roma.
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