Siamo nel 1209. Ad Assisi Francesco fa i conti con il rifiuto da parte di Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola, e l'amico fraterno Elia da Cortona cerca di condurre il dialogo tra le confraternite e il Papato. Al fine di ottenere il riconoscimento dell'Ordine, Elia tenta di convincere Francesco della necessità di limare l’intransigenza portata avanti fino a quel momento, accettando di redigere una nuova Regola. Riscriverla significherebbe forse tradire il Sogno di Francesco? L'amicizia tra Francesco ed Elia riuscirà a resistere al confronto tra gli ideali e gli ineluttabili compromessi? Dopo i film di Rossellini, Zeffirelli, le miniserie televisive di Liliana Cavani, Fabrizio Costa e Michele Soavi la storia del Santo fondatore dell'ordine dei francescani torna sul grande schermo grazie al biopic diretto, e sceneggiato, in tandem da Renaud Fely (al suo secondo lungometraggio dopo "Pauline et François" del 2010) e Arnaud Louvet, al suo esordio dietro la macchina da presa. Un film che mette l'accento sul lato sognatore e utopista del Santo, in conflitto con la realtà istituzionale, e su quella "avventura collettiva" alla ricerca dell'amore universale che lo ha visto protagonista. A interpretare il "poverello di Assisi" è Elio Germano (che ricordiamo al cinema in "Bella e perduta" del 2015), affiancato da Alba Rohrwacher (già in sala nel 2016 con "Perfetti sconosciuti"), in quello di santa Chiara. Nel cast tra gli altri anche i belgi Jérémie Renier ("La ragazza senza nome" 2016) e l'attore feticcio dei fratelli Dardenne Olivier Gourmet ("Due giorni, una notte", 2014).
