Tessile, chimico, gomma-plastica:
in Lombardia a rischio in 3.400

Un malessere profondo, che all'inizio del 2011 sembrava dare dei segnali di riscossa, ma ora è tornato su cifre da profondo rosso. Sono oltre 3.400 i lavoratori delle aziende tessili, chimiche, della gomma-plastica e dell'energia, che rischiano di perdere il posto.

Un malessere profondo, che all'inizio del 2011 sembrava dare dei segnali di riscossa, ma ora è tornato su cifre da profondo rosso. Sono oltre 3.400 i lavoratori delle aziende tessili, chimiche, della gomma-plastica e dell'energia, che rischiano di perdere il posto da qui a un paio d'anni.

È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio sulle imprese in crisi, condotto dalla Femca-Cisl Lombardia e presentato nel corso dell'assemblea che ha riunito a Milano cinquecento delegati sindacali di cui quasi cento dalla Bergamasca.

Secondo i dati, nonostante nel terzo trimestre 2011 si registri complessivamente un calo del 30% nelle ore di cassa autorizzate (-6% Cig ordinaria, -47% la Cig straordinaria, +4% la Cig in deroga), la crisi continua a colpire il sistema moda lombardo: 583 aziende in difficoltà, 36 chiuse con 1.056 posti di lavoro persi, 19.871 lavoratori in cassa integrazione, 835 in mobilità.

Il monitoraggio periodico del sindacato di categoria viene effettuato nelle oltre 3.000 aziende rileva, nonostante un decremento del ricorso agli ammortizzatori, un sostanziale perdurare della stagnazione produttiva e assenza di crescita. 

La morsa della crisi non si allenta nemmeno nei settori della chimica, gomma-plastica ed energia, dove le ore di cassa integrazione autorizzate aumentano complessivamente del 4,5% (+13% la Cig straordinaria, +54% la Cig in deroga, -27% la Cig ordinaria). Grave l'aumento della cassa ordinaria in Bergamasca (+37%) rispetto alle medie regionali.

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 19 novembre

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