Metalmeccanici fermi per 4 ore
Sciopero contro Federmeccanica

Da lunedì prossimo, 23 luglio, in tutta la Lombardia i metalmeccanici della Fiom Cgil sciopereranno per quattro ore. La decisione è stata presa martedì 17, durante l'incontro delle delegate e dei delegati della Fiom Cgil, dopo la relazione del segretario generale.

Da lunedì prossimo, 23 luglio, in tutta la Lombardia i metalmeccanici della Fiom Cgil sciopereranno per quattro ore. La decisione è stata presa ieri, durante l'incontro delle delegate e dei delegati della Fiom Cgil, dopo la relazione introduttiva del segretario generale Fiom-Cgil Lombardia Mirco Rota, l'ampio dibattito, l'intervento di Nino Baseotto, segretario generale Cgil Lombardia, e le conclusioni del segretario generale Fiom Cgil nazionale Maurizio Landini ed è stata approvata all'unanimità.

«Si sciopera - spiega Rota - per respingere la scelta di Federmeccanica di avviare un tavolo separato di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, che esclude la Fiom-Cgil in palese violazione dell'Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 e delle regole democratiche».

La mobilitazione dei metalmeccanici lombardi ha l'obiettivo di contrastare le richieste di Federmeccanica contenute nel documento delle linee guida, che puntano non solo a cancellare il pagamento dei primi tre giorni di malattia, ma a rendere l'orario di lavoro esigibile da parte delle imprese, e che attraverso la richiesta di straordinario obbligatorio per 200/250 ore annue, puntano a un allungamento e a una maggiore flessibilità dell'orario.

«Risulta anche inaccettabile - sottolinea Rota - la richiesta di cancellazione degli automatismi salariali a partire dagli scatti di anzianità e il recepimento di tutti i provvedimenti legislativi, dall'articolo 8 alle norme sul mercato del lavoro, che portano a uno svuotamento del Contratto collettivo nazionale di lavoro».

L'obiettivo della Fiom è ottenere un unico tavolo di trattativa che, nel rispetto dell'Accordo Interconfederale del 28 giugno, permetta di riconquistare un vero contratto nazionale sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e che definisca regole certe di democrazia e di rappresentanza.

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